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Nomina all’autorità portuale di Palermo, la decisione del Tar a gennaio: la Tardino per ora resta al suo posto

Nomina all’autorità portuale di Palermo,  la decisione del Tar a gennaio: la Tardino per ora resta al suo posto
Annalisa Tardino

Palazzo d’Orléans ha scelto di non insistere sulla sospensione cautelare dell’atto ministeriale, ritenendo più utile un giudizio completo e approfondito

La Regione Siciliana ha chiesto al Tar di Palermo di affrontare nel più breve tempo possibile il merito del ricorso contro la nomina del commissario dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale. L’udienza, secondo il calendario del Tribunale, potrebbe essere fissata già a gennaio 2026.

Palazzo d’Orléans ha scelto di non insistere sulla sospensione cautelare dell’atto ministeriale, ritenendo più utile un giudizio completo e approfondito piuttosto che un intervento limitato e sommario.

“La piena legittimità della scelta”

La decisione risponde alla volontà di garantire la piena legittimità nella direzione di un ente pubblico strategico per lo sviluppo della Sicilia occidentale. La Regione ribadisce inoltre la propria convinzione che le contestazioni mosse al provvedimento ministeriale siano fondate e destinate a trovare conferma in sede di merito.

Nomina di Tardino non è sospesa: la decisione del TAR Sicilia

Altro nodo importante è la non sospensione della nomina di Annalisa Tardino come commissario. Infatti, in attesa del 9 settembre, “non vi è alcuna sospensione né interruzione dell’attività amministrativa e gestionale dell’Ente che è stata avviata regolarmente e prosegue senza alcuna limitazione”, si legge nella nota diffusa alla stampa dalla Autorità portuale.

Prosegue lo scontro tra Lega e Forza Italia, Tajani: “Tardino non ha le competenze necessarie”

Questa vicenda non ha solo scatenato le proteste delle opposizioni di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, ma anche dello stesso Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, leader di Forza Italia, il partito di Renato Schifani: “in Sicilia si è contestata non la persona, Annalisa Tardino, scelta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e non perché leghista, ma il fatto che non abbia le competenze necessarie per un ruolo tanto delicato. Si devono ascoltare le ragioni del presidente della Regione Renato Schifani”.