“Non abbattete gli alberi di piazza Mattarella ad Augusta” - QdS

“Non abbattete gli alberi di piazza Mattarella ad Augusta”

Luigi Solarino

“Non abbattete gli alberi di piazza Mattarella ad Augusta”

martedì 16 Aprile 2024

Il grido dell’associazione Piano Terra e del coordinamento Punta Izzo Possibile: “Si toglie un prezioso polmone verde”. Al momento nessuna risposta dall’amministrazione di Augusta

AUGUSTA – “No all’abbattimento indiscriminato degli alberi pluridecennali di piazza Piersanti Mattarella ad Augusta”. È quanto chiedono l’associazione Piano Terra e il Coordinamento Punta Izzo Possibile che, a tal riguardo, hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa. La rimozione delle piante, tra cui figurano 24 imponenti “ficus micro carpa” e diverse palme nane “chamaerops humilis”, è in corso in questi giorni nell’ambito dei lavori di rigenerazione urbana del quartiere Borgata voluti dall’amministrazione comunale megarese.

La perdita di un polmone verde

“L’intervento sta provocando l’ennesima perdita, ingiusta e dolorosa, di un prezioso polmone verde a beneficio della collettività – affermano Andrea Tringali, di Piano Terra, e Gianmarco Catalano, di Punta Izzo Possibile -. Si è scelto di distruggere queste piante a colpi di pala meccanica anziché prevederne la ricollocazione in area adiacente, così come peraltro veniva previsto dalla normativa vigente”.

“L’art. 58 del Regolamento edilizio comunale prescrive infatti il generale divieto di abbattimento degli alberi ad alto fusto, imponendo che la rimozione, nei casi in cui non possa essere evitata, debba comunque essere “adeguatamente motivata da una relazione tecnica progettuale e agronomica ed è subordinata all’inserimento nel lotto di intervento, o in un’area vicina, individuata congiuntamente con il Comune, di un numero di esemplari adulti in relazione alla specie e all’età della pianta rimossa”.

“I lavori di abbattimento sembrano inoltre stridere con l’art. 5 della direttiva europea ‘Uccelli’, recepita in Italia dalla legge 152 del 1992, che vieta i tagli e le potature di alberi, arbusti e siepi nel periodo della nidificazione degli uccelli, ossia tra marzo e agosto – aggiungono i due ambientalisti -. Vista la vicinanza al sito Natura 2000 delle Saline, l’intervento andava inoltre preventivamente assoggettato alla valutazione di incidenza ambientale, in ragione della funzione ecologica svolta da ficus e chamaerops humilis quali posatoi e luoghi di riparo e nidificazione per l’avifauna selvatica. Il paradosso è che la distruzione di queste piante avviene nel quadro di un progetto di ‘parco urbano’, dal quale ci si aspettava il prioritario obbiettivo di protezione, cura e potenziamento dell’esistente patrimonio arboreo comunale. Un progetto che sembra prevedere la messa a dimora di 63 nuovi alberi, ma che nel frattempo fa piazza pulita delle alberature esistenti, che sono longeve, in piena salute e anche più numerose”.

Con l’esposto Piano Terra e Punta Izzo Possibile chiedono all’autorità giudiziaria di “svolgere gli opportuni accertamenti sui fatti denunciati, valutando l’opportunità di disporre con urgenza il sequestro preventivo a fini cautelari dell’area di intervento, allo scopo di evitare che i lavori possano portare a termine l’irrimediabile distruzione del complesso arboreo”.

Fermare immediatamente gli abbattimenti in corso

“All’amministrazione comunale rivolgiamo l’invito a fermare immediatamente gli abbattimenti in corso, in ossequio alla normativa vigente a tutela delle aree verdi pubbliche. Chiediamo inoltre di attivare la verifica del rispetto della dotazione minima di 15 mq di aree verdi per abitante, imposta dal D.M. 1444/68, rendendo altresì noto ai cittadini il censimento e il bilancio arboreo del Comune prima della scadenza naturale del mandato elettorale, così come prescritto dalla legge 10 del 2013”, concludono l’associazione e il coordinamento.

Stop alla rimozione dei ficus di piazza Mattarella

Per chiedere lo stop alla rimozione dei ficus di piazza Mattarella un gruppo di cittadini si è riunito dallo scorso venerdì in presidio davanti al cantiere. Gli ambientalisti affermano che “nessuna risposta è ad oggi pervenuta dall’amministrazione comunale”.

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