Il non dimenticato Hercule Poirot – investigatore privato belga inventato di sana pianta da Agatha Christie (1890-1976), famosa autrice di gialli – aveva due principi su cui basava il suo lavoro, che portava inevitabilmente alla scoperta dell’assassino. Poirot, infatti, investigava su omicidi.
Egli guardava più i dettagli che gli scenari generali, il particolare più che il globale. Metteva insieme indizi anche minimi in modo ordinato, con la conseguenza che riusciva a ricostruire lo scenario e a individuare il o i colpevoli quasi in modo automatico.
Il suo motto era “ordine e metodo”, un motto che dovremmo adottare tutti nella nostra vita privata e professionale per raggiungere i risultati.
Aveva l’abitudine di distinguere le persone dal ruolo. Non importa – sosteneva Poirot (e per esso la sua autrice) – “chi sia lui, ma chi lui sia”.
Sembra un gioco di parole, ma se ci fate caso vi è una netta distinzione fra i due livelli della citazione.
In ogni circostanza è necessario valutare la personalità degli individui, cioè quello che hanno nella loro testa e conseguentemente il modo di pensare o di ragionare.
Si dirà che solo gli psicologi sono in condizione di individuare quello che c’è nella testa dei loro pazienti. Questo non è completamente vero perché la psicologia non è esclusiva dei professionisti che la esercitano. Chiunque di noi può capirne gli elementi principali e adottarli nella vita di tutti i giorni (benché per questioni profonde è bene consultare i professionisti e non improvvisarsi psicologi), nei rapporti con i terzi, che possono essere parenti, amici o estranei.
Per esempio, mai prendere per il bavero il terzo con cui si parla; per il bavero, ovviamente, in senso figurato, figuriamoci in senso materiale.
Piuttosto bisogna essere dialoganti e comprensivi in modo da cercare di capire il punto di vista dell’interlocutore, di valutarne la portata e di proporre argomenti di ausilio o di divergenza, ma che siano supportati da ragionevolezza, buonsenso ed equilibrio.
Funzionare in questo modo consente di ottenere buoni risultati perché si evitano contrasti che non portano mai nulla di buono e che invece vengono usati e abusati erroneamente da molte persone.
“Non importa chi sia lui, ma chi lui sia”. Un altro significato della distinzione fra persona e ruolo è che i due aspetti debbano essere sempre ben distinti, anche se comunque conciliati fra loro.
Capire bene la personalità del nostro interlocutore, per coglierne gli aspetti positivi e minimizzare quelli negativi, attraverso un dialogo che va fatto non in modo vuoto, con parole superflue e inappropriate, bensì con principi e concetti che esprimano concretezza e che sappiano raggiungere il bersaglio senza sbavature.
Per comportarsi nel modo sopraindicato – lo ripetiamo frequentemente, i lettori non ce ne vogliano – è indispensabile leggere libri adeguati, in modo da evitare di disperdere la nostra attenzione e la nostra capacità su letture inutili o addirittura insignificanti. Per questo va fatta a monte una selezione, la quale evita di perdere tempo nella direzione prima indicata.
Se ci pensate, i buoni libri sono il buon cibo della nostra mente, la quale, se è bene alimentata, ha vigore, prontezza, capacità di individuare le questioni, di trovare il nocciolo delle matasse e quindi le risposte più idonee alle questioni che vengono verso di noi tutti i giorni.
Mentre il corpo reclama il cibo e soprattutto l’acqua, di cui non si può fare a meno e a cui rispondiamo adeguatamente tutti i giorni, la richiesta pressante che fa il nostro cervello per gli alimenti-libri viene frequentemente ignorata, trascurata e messa all’angolo, perché si tratta di uno stimolo non imperioso.
Ecco perché dovremmo porre più attenzione al cibo-libro: comprendere come saperne di più su tutto ciò che si verifica nell’universo può aiutarci a vivere meglio. Non c’è peggio degli ignoranti che, in quanto tali, rimangono ignoranti. Ma, allo stesso tempo, non farà loro difetto la presunzione.
L’insieme degli argomenti che vi proponiamo quest’oggi va valutato per comprenderne l’importanza (se ritenete che vi sia) e quindi, se possibile, agire di conseguenza.
