S.G. LA PUNTA (CT) – “Perché Federico sceglie di farsi chiamare proprio Falco? Come le è venuto in mente?”, chiede uno studente a Luigi Ballerini che, insieme a Luisa Mattia, firma il libro per ragazzi dal titolo “Non perdermi non perderti”. “Perché i predatori non scelgono a caso le loro prede. Fiutano quelle più fragili. Un bullo – spiega l’autore – non si metterà mai contro uno più prepotente e grosso di lui”.
In un clima di grande partecipazione da parte di studenti e studentesse delle prime classi della secondaria di primo grado dell’I.C. “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di S.G. La Punta, si è svolto nei giorni scorsi l’incontro dedicato al progetto di formazione alla lettura, di cui è responsabile la docente Maria A. Licciardello, nell’ambito delle iniziative della XVIII edizione della “Festa del Libro 2025”. Il tribunale, la sentenza e i servizi sociali da svolgere all’interno di una casa di cura sono il segno che Federico/Falco ha sbagliato. Tutti d’accordo. Ma lui, il protagonista, ha compreso che il suo gesto, una “scemata” a suo dire, ha portato Lavinia a tentare il suicidio? Evidentemente no, finché non incontrerà Vittorio e Viola e capirà che da soli non ci si salva. Un invito dell’autore, quest’ultimo, a non rimanere ingabbiati come il protagonista.
Da qui la riflessione sul cyberbullismo, sull’uso inconsapevole dei social e della rete da parte degli adolescenti, proprio nei giorni in cui Save the Children pubblica lo studio da cui emerge che il 32,6% tra i 6-10 anni è sempre davanti allo schermo. Percentuale che sale al 44,4% al Sud. E tra gli 11-13enni, il 62,3% ha almeno un account social. Anche se la legge lo vieta.
Ed infine – l’autore – rivolgendosi ai giovanissimi lettori, che hanno tra i loro sogni nel cassetto quello di diventare da grandi scrittori/scrittrici, ha suggerito di non sottovalutare la tecnica, la pratica della scrittura fin da ora, di essere curiosi perché le storie arrivano dalle esperienze, dalla conoscenza, dalle parole e dalle emozioni che accompagnano le nostre giornate e, non ultimo, di partecipare a concorsi letterari per la loro età, che non prevedano contributi ma solo impegno e divertimento.

