Ricordate Mike Bongiorno, un personaggio noto a chi oggi ha forse più di quarant’anni, perché ha imperversato nella televisione italiana per mezzo secolo, partendo da quella americana.
Era persona di indubbie capacità, consistenti nell’intrattenere il pubblico, soprattutto quello televisivo. Famosi i suoi “Lascia o raddoppia” e “Rischiatutto”.
In quegli anni i cinema furono costretti a comprare il teleproiettore perché alle ore ventuno di ogni giovedì si fermavano tutti i film nelle sale e iniziava la famosa trasmissione prima citata.
Mike era un campione della Notorietà, perché tutto quello che lui faceva era finalizzato a diventare sempre più conosciuto e famoso. Le sue “gaffe” lo rendevano ancora più simpatico, tanto che più di uno ha dubitato che esse fossero genuine.
Perché sorse il dubbio? Perché si verificavano continuamente nel corso dei suoi spettacoli televisivi quando, con una faccia d’angelo, interrogava i protagonisti delle trasmissioni.
Una volta, in un’intervista, gli fu posta la domanda se lui fosse un bravo sub. Risposta fulminante: “Sono un ‘sub normale’ (con o senza trattino)”. La battuta fece epoca e gli creò ancora maggiore simpatia.
Celebre è anche la sua battuta fatta quando una bravissima concorrente, Giuliana Longari, sbagliò la risposta su una domanda ornitologica. Il grande Mike esclamò dispiaciuto: “Signora Longari, mi è caduta sull’uccello”.
La serie di queste attente riflessioni è molto nutrita e potremmo continuare, ma ai/alle lettori/trici lasciamo lo “sfizio” di ricordare quante altre volte Bongiorno cadde nell’errore, appunto, non si sa se voluto o meno.
Perché vi richiamiamo un famoso personaggio che della Notorietà faceva la sua missione? Perché ai nostri giorni appunto la Notorietà è diventata una sorta di fissazione di tutte le persone che vogliono essere conosciute. Ciò accade soprattutto nel mondo degli internauti, dove agiscono i cosiddetti influencer e dove delle persone “normali” cercano di acquisire like e consensi.
Vi sono quelli a cui bastano alcune migliaia di affezionati e altri che invece ne conseguono centinaia di migliaia o addirittura milioni.
Quello di inseguire e acquisire i consensi nel web è diventato uno sport nazionale da parte di chi è capace di svolgere queste attività, ma anche, purtroppo, da chi ne è incapace.
Quali sono le frasi o le parole che colpiscono di più gli utenti dei siti? Non già quelle che hanno un significato comune, ma quelle che pungono la fantasia, o per la loro coniazione o per il loro suono o per il significato subliminale. Sulla materia vi sono migliaia di volumi e non saremo certamente noi a volere dire qualcosa di nuovo.
Tuttavia, non possiamo esimerci dall’evidenziare come sono le parole o le frasi che colpiscono il subconscio di chi legge piuttosto che altre di significato generale. Insomma, colpiscono più le parole vuote che quelle a contenuti importanti.
Da questa considerazione ne discende che la misura dell’istruzione e della conoscenza degli internauti è piuttosto limitata, per cui bisogna dare loro da mangiare un cibo per gli stessi commestibile, semplice e sbrigativo. Guai ad armare un discorso.
Perché gli internauti sono così vulnerabili per ciò che leggono, anche se ciò che leggono è privo di un significato vero? La risposta non è univoca, ma sembra che essa debba scaturire da chi non pensa e invece segue solo il suo istinto.
Dal che si potrebbe dedurre che non bisogna invitare le persone a usare la propria testa, in quanto è sufficiente che esse usino la testa degli altri. Anche se è vero il contrario.
Il che ci fa scivolare nel mondo della politica e dell’economia e ci fa intravedere come l’economia e la finanza inducano la gente a comportamenti non ragionati e pesati o decisi da loro stessi, bensì come atto emulativo o anche eseguito perché “l’ha detto questo, l’ha detto quell’altro”.
La Notorietà, ecco il totem che molti perseguono e inseguono. Ma bisogna distinguere quella corretta da quella falsa, che induce chi vede e chi ascolta a compiere gli atti che forse non avrebbero mai compiuto o neanche pensato.

