È ufficialmente iniziata la vendemmia 2025 in Sicilia, come sempre la prima regione italiana a dare il via alle operazioni di raccolta che inizia, come di consueto, con le uve bianche internazionali: Chardonnay e Pinot grigio insieme ad alcune varietà aromatiche. Queste uve, fondamentali per la produzione di spumanti e bianchi freschi, vengono raccolte di notte o alle prime luci dell’alba per preservarne l’aromaticità. La vendemmia 2025 in Sicilia si preannuncia come un ritorno ai consueti tempi di raccolta, dopo l’anticipo marcato registrato nel 2024.
Le prime previsioni delineano un’annata che, pur presentando le sue peculiarità, punta a ristabilire un equilibrio produttivo dopo le difficoltà imposte dal clima negli ultimi anni ed hanno già tagliato i primi grappoli Cantine Ermes a Gibellina, Tonnino ad Alcamo, Cantine Settesoli a Menfi, Cantine Fina a Marsala, Cantina Marilina tra Pachino e Noto con il Moscato di Noto ed altre belle realtà isolane: “L’avvio delle operazioni cade in un momento delicato per il settore, con i dazi Usa che minacciano di colpire il principale mercato di riferimento in valore per le cantine tricolori – sottolinea Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia – nel frattempo proseguono i tentativi di ingiustificata demonizzazione di un prodotto che rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea e i cui benefici legati a un consumo consapevole sono stati ampiamenti provati”.
La vendemmia siciliana si presenta scalata su più settimane
Come già avviene da diversi anni, la vendemmia siciliana si presenta scalata su più settimane, a seconda delle altitudini e delle esposizioni dei vigneti. Nelle zone dell’entroterra, come l’Etna e il centro dell’isola, la raccolta inizierà tra qualche settimana o a partire da fine settembre sul vulcano attivo più alto d’Europa: “Ci aspettiamo un’ottima espressione aromatica per i nostri bianchi – dichiara il Presidente di Cantine Ermes Rosario Di Maria che guida l’azienda che rappresenta oltre 14.000 ettari vitati e più di 2.700 soci in sei regioni italiane –. È ancora presto per azzardare numeri complessivi, ma possiamo dire con certezza che la qualità è al centro di ogni nostra decisione, dalla gestione del vigneto alla tempistica di raccolta, fino alla vinificazione”.
Vendemmia 2025, un’annata di riscatto
La vendemmia 2025 nella Sicilia Sud-Orientale si prospetta come un’annata di riscatto dopo le sfide climatiche degli ultimi anni, dicono da Assovini, se l’andamento attuale dovesse persistere, la vendemmia 2025 potrebbe non essere ricordata come la migliore in assoluto, ma sarà certamente la migliore degli ultimi quattro anni. Sul lato occidentale invece si preannuncia con ottime aspettative, segnando un ritorno alla normalità nei tempi di raccolta rispetto all’anno precedente. La conferma arriva da Marsala dove lo scorso 30 luglio hanno iniziato a raccogliere le prime uve anche da Cantine Fina: “Il ciclo vegetativo della vite di quest’anno è stato caratterizzato da un’ottima e buona piovosità al contrario dell’anno scorso che è stata un’annata molto asciutta e che ha creato alcuni problemi alle vigne – precisa Bruno Fina che guida l’azienda insieme ai figli Federica, Sergio e Marco – abbiamo iniziato a raccogliere le prime uve di Chardonnay per la produzione della base per i vini spumanti e abbiamo avuto una buona produzione e uve di ottima qualità”.
La vendemmia 2025 si apre con condizioni climatiche favorevoli, nonostante le sfide legate all’instabilità stagionale che ha caratterizzato la tarda primavera ed un po’ di peronospora che ha colpito le varietà a bacca rossa. Un’annata che potrebbe regalare vini freschi, equilibrati e ricchi di identità territoriale.

