L’iniziativa della Srr metropolitana per abituare i cittadini a differenziare correttamente i rifiuti. Il presidente Laudani: “Per Catania è ancora presto, ci vorranno almeno altri sei o sette mesi”
CATANIA – Lavorare strategicamente a una rivoluzione sul trattamento dei rifiuti, coinvolgendo i Comuni e sensibilizzando i cittadini sulla necessità di differenziarli. È stato presentato al centro fieristico Le Ciminiere di Catania, il progetto “Differenziamo per differenziarci” della Srr Catania area metropolitana che prevede la riduzione degli appuntamenti con la raccolta dei rifiuti indifferenziati a due sole volte al mese in nove Comuni della provincia etnea: Nicolosi, Pedara, Ragalna, San Gregorio, Santa Maria di Licodia, Trecastagni, Valverde, Viagrande e Zafferana Etnea.
A spiegare i dettagli dell’iniziativa il presidente della Srr Catania città metropolitana, Francesco Laudani e l’assessore regionale all’energia e ai rifiuti, Daniela Baglieri, oltre al dirigente del dipartimento acqua e rifiuti della Regione, Calogero Foti e al direttore tecnico della Srr, Carmelo Caruso. Presenti anche tutti i sindaci dei Comuni interessati.
“Questa novità aveva già coinvolto Comuni più piccoli – spiega Laudani -. Adesso cominciamo a rivolgerci anche a quelli con un numero di abitanti maggiore. Il messaggio da lanciare è chiaro: per i cittadini la raccolta dell’indifferenziato non è un giorno libero dal dovere di differenziare, ma la possibilità di conferire i rifiuti indifferenziabili. Per quanto riguarda la città di Catania, abbiamo già attivato altre iniziative ma lì si parte da dati molto bassi sulla differenziata, ci vorranno almeno sei/sette mesi prima di poter ipotizzare misure come quella appena presentata”.
Abituare la gente a un corretto smaltimento dei propri rifiuti
“Ridurre gli appuntamenti con il conferimento dei rifiuti indifferenziati a due sole volte al mese – ha detto Daniela Baglieri – è una scelta strategica con finalità precise: si ha la necessità di abituare la gente a un corretto smaltimento dei propri rifiuti. Quello delle discariche è un modello superato, il secondo modello è quello della raccolta differenziata che può rappresentare una risorsa, anche energetica, con il biometano. Per le città metropolitane è il problema va affrontato in maniera differente rispetto ad altre località e meritano pertanto progetti ad hoc. Aspettiamo gli esiti del bando ad evidenza pubblica per i termovalorizzatori, che rappresentano uno degli strumenti per recuperare energia dai rifiuti. Bisogna avere una visione sistemica della filiera del rifiuto per raggiungere risultati davvero importanti – chiosa l’assessore regionale -. Il comportamento dei cittadini in tal senso è fondamentale”.
Una svolta che ha il duplice obiettivo, ambientale ed economico, di ridurre da una parte il conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica, stracolme, e dall’altro quello di abbattere per gli enti e di conseguenza per i cittadini i costi relativi al recupero e allo smaltimento dell’immondizia, basti pensare che nel giro di un anno la voce di spesa relativa al conferimento per tonnellata in discarica è aumentato di oltre il 200% e si prevedono ulteriori aumenti nei prossimi mesi.
L’allarme da Acireale e dall’Anci Sicilia: discariche, emergenza caro-prezzi
ACIREALE – Un’intesa unanime quella che si è registrata nell’ambito di Anci-Sicilia attorno alle riflessioni del sindaco di Acireale, Stefano Alì, rispetto all’aumento progressivo delle tariffe per il conferimento dei rifiuti nelle varie discariche, sollevato dalla Srr “Catania Provincia Nord”. L’Associazione che raggruppa i Comuni ha fatto proprio il grido d’allarme lanciato dal primo cittadino acese, tale da creare una aggregazione coesa, e diramato una nota attraverso la quale viene stigmatizzato l’eccessivo e ingiustificato aumento dei prezzi che rischia di trascinare nel baratro i bilanci comunali.
Il presidente di Anci-Sicilia, Leoluca Orlando, ha osservato che “esiste un mercato distorto sotto il profilo delle tariffe forse anche a causa del ristretto numero delle discariche e dell’eccessivo aumento dei costi dei carburanti, con un conseguente ed inevitabile aumento delle tariffe a carico dei cittadini. I costi – ha aggiunto – sono sicuramente sproporzionati rispetto al servizio e gli oneri che gravano sulle casse dei Comuni sono assolutamente insostenibili”.
Da qui la richiesta, con urgenza, di un incontro con il direttore del Dipartimento “Acqua e rifiuti” della Regione, Calogero Foti, con il coinvolgimento dei presidenti delle Srr, per affrontare un’emergenza che potrebbe scaturire, in poco tempo, nel blocco delle spese e nell’aumento vertiginoso del Fondo crediti di dubbia esigibilità nei Comuni.