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Nuove concessioni demaniali in Sicilia, i balneari: “Si apra un dialogo vero con il governo”

Nuove concessioni demaniali in Sicilia, i balneari: “Si apra un dialogo vero con il governo”
Stabilimenti balneari

Le sigle dei balneari auspicano una ripresa di dialogo “reale e non formale” con il governo regionale, “in linea con quanto costruito negli anni passati per censire le concessioni in atto”.

“Sull’annunciato decreto per le nuove concessioni demaniali, c’è bisogno di maggiore trasparenza e concertazione”. Lo sottolineano le associazioni dei balneari siciliani, annunciando di voler portare la questione davanti al presidente della Regione Renato Schifani dopo che “per quasi un mese la lettera inviata all’assessore al Territorio, Giuseppa Savarino, è rimasta senza risposta”. In quella nota unitaria del 31 gennaio, le sigle dei balneari (Fiba Confesercenti, Sib Confcommercio, Assobalneari, Balneari Cna e Oasi Confartigianato) chiedevano di “potere disporre della bozza del redigendo decreto, fugacemente illustrato in sede di ultimo incontro”. “Alla nota che abbiamo inviato, rimarcando peraltro lo spirito collaborativo a un riordino complessivo del settore – sottolineano le associazioni – non abbiamo mai ricevuto risposta”.

Le dichiarazioni delle associazioni di categoria

“Il decreto preannunciato non è così irrilevante come l’assessore vuol fare intendere – chiariscono – Se, infatti, i Comuni in regola con il Pudm sono oggi pochi, l’atto anticipato dal governo è da valutare alla luce della semplificazione per l’adozione stessa del Pudm disposta dall’assessorato e che nei prossimi mesi, è plausibile, potrebbe fare improvvisamente crescere il numero di km di coste da poter mettere sul mercato. Tutto questo, senza un quadro chiaro di riferimento discusso con le parti datoriali e sociali che garantisca servizi e trasparenza. Crediamo sia fondamentale individuare criteri attenti alla determinazione di ‘offerte animale’ e punteggi che tengano maggiormente conto la qualità dei servizi proposti che l’offerta economica. I capitali non possono essere l’unico metro per l’assegnazione delle concessioni come pare essere al momento, tanto più che in Sicilia dovrebbe trovare attuazione la normativa previgente di natura pubblicistica senza procedure di selezione o di evidenza pubblica, visto che si tratta di risorsa non limitata”.

Le sigle dei balneari auspicano una ripresa di dialogo “reale e non formale” con il governo regionale, “in linea con quanto costruito negli anni passati per censire le concessioni in atto”.