TAORMINA (ME) – Risparmiare l’utilizzo dell’acqua, in previsione di nuove limitazioni al servizio idrico. Ecco il nuovo monito lanciato in questi giorni da Palazzo dei Giurati, arrivato direttamente dal sindaco, Cateno De Luca, che ha diramato un’ordinanza “contingibile e urgente” (n. 17 del 12/07) che contiene una serie di nuovi divieti sul prelievo e l’utilizzo dell’acqua potabile.
“Il permanere – ha scritto il sindaco – dello stato di criticità delle risorse idriche disponibili ad uso potabile, in considerazione di un inverno poco piovoso, induce a sensibilizzare la popolazione all’attuazione di quanto necessario per un uso più rigoroso delle risorse idriche”.
In particolare, sin da subito e fino al 31 ottobre, i cittadini taorminesi potranno irrigare e annaffiare giardini e prati soltanto nella fascia oraria notturna dalle 22 alle 6 del mattino e per non più di 60 minuti; non potranno lavare cortili e piazzali se non nella “misura minima indispensabile” e comunque senza inutili sprechi; non potranno lavare veicoli privati nelle proprie abitazioni; non potranno riempire fontane ornamentali o vasche da giardino private. Dovranno essenzialmente limitare l’uso dell’acqua potabile a quello “alimentare, igienico e domestico”.
Il mancato rispetto di quanto ordinato dal sindaco prevede multe fino a 50 euro e la denuncia all’Autorità giudiziaria, attraverso il controllo della Polizia locale e di tutte le Forze dell’ordine. Insomma un cambio di passo deciso e inaspettato da parte dell’amministrazione comunale che, dopo le continue emergenze idriche che in passato – soprattutto nei mesi estivi – avevano colpito la Perla dello Ionio, si era prodigata in una serie di interventi per scongiurare il ripetersi di nuove interruzioni nell’erogazione idrica.
Ricordiamo infatti l’accordo che lo scorso aprile era stato siglato con l’Amam di Messina, con l’obiettivo di evitare proprio la chiusura dei rubinetti durante il periodo di maggior caldo e maggior afflusso turistico in città. Secondo quanto stabilito dalla convenzione infatti, l’Amam avrebbe dovuto mettere a disposizione le proprie condotte idriche – che derivano dall’acquedotto di Fiumefreddo – per far passare 60 litri di acqua al secondo in sostituzione delle condotte di Siciliacque, che invece forniscono di regola Taormina attraverso l’acquedotto Alcantara.
Uno scambio convenzionale ad entrambe le parti, considerando che sarebbe poi Siciliacque, a risarcire la fornitura dell’Amam a favore di Messina, per la quantità di acqua prestata. “Un punto di svolta”, lo aveva definito De Luca, necessario ad aumentare la dotazione idrica al punto tale da fronteggiare il sovraccarico dei mesi estivi.
Stando alle nuove limitazioni ordinate è evidente che l’accordo con l’Amam non è bastato a fronteggiare un’emergenza che puntualmente si è ripresentata. E non sono bastati neanche gli interventi di manutenzione straordinaria su quello che era stato definito un “acquedotto colabrodo”.
L’Azienda servizi municipalizzati (Asm), che gestisce la manutenzione della rete idrica cittadina, aveva curato la mappatura per la riduzione e il controllo delle perdite. Un progetto che prevedeva l’attuazione di un’idonea distribuzione interna, per una lunghezza complessiva di 16 km, al fine di avere informazioni precise sulla configurazione delle condotte, e non dipendere dalla memoria storica dei dipendenti dell’acquedotto o dei funzionari andati in pensione.
Al tempo stesso, era stato avviato uno studio per la distrettualizzazione della rete, con l’obiettivo di facilitare la localizzazione e la riparazione delle perdite, oltre a numerosi interventi di manutenzione – che mancavano da oltre vent’anni – alle saracinesche di linea della rete idrica a causa del cattivo stato delle condotte. Nonostante tutto, ecco adesso l’appello diretto alla cittadinanza, alla quale è stato chiesto l’ennesimo sforzo per un uso razionale e corretto dell’acqua potabile.