Home » Nuove manovre militari cinesi intorno a Taiwan, “Indipendenza è guerra”

Nuove manovre militari cinesi intorno a Taiwan, “Indipendenza è guerra”

Nuove manovre militari cinesi intorno a Taiwan, “Indipendenza è guerra”
guerra militare carro armato esercito

Manovre militari intorno a Taiwan da parte della Cina che mobilita forze di terra, navali e aeree per accerchiare l’isola

Nuova maxi esercitazione militare della Cina intorno a Taiwan. I militari cinesi fanno sapere di aver mobilitato forze di terra, unità navali e forze aeree per manovre che simulano l’accerchiamento dell’isola, di fatto indipendente ma che Pechino considera una “provincia ribelle” da “riunificare” senza escludere l’uso della forza.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Dalla Cina: “Esercitazioni militari necessarie per tutelare la sovranità territoriale”

Le forze cinesi “si avvicinano all’isola di Taiwan da varie direzioni”, ha riferito il portavoce del Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese, Shi Yi, come riporta l’agenzia ufficiale cinese Xinhua. Per il Dragone le esercitazioni sono “necessarie per tutelare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina” e i militari parlano di un messaggio, di un “avvertimento severo e forte deterrente” contro “le forze separatiste” di Taiwan.

Anche la Guardia Costiera cinese, ha riferito l’agenzia, ha fatto sapere di aver effettuato “pattugliamenti per l’applicazione della legge” nelle acque intorno a Taiwan in nome del “principio di un’unica Cina” e di aver condotto “esercitazioni, come ispezioni, catture, intercettazioni e fermi di navi non autorizzate”. “L’indipendenza di Taiwan significa la guerra“, hanno ammonito Zhu Fenglian, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese. “E perseguire l’indipendenza di Taiwan significa spingere gli abitanti di Taiwan verso una situazione pericolosa”, ha tuonato, senza risparmiare accuse al presidente dell’isola, Lai Ching-te, che Pechino considera un “pericoloso separatista”