Nuove regole per i viaggi internazionali, attesa raccomandazione da Ue - QdS

Nuove regole per i viaggi internazionali, attesa raccomandazione da Ue

Nuove regole per i viaggi internazionali, attesa raccomandazione da Ue

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venerdì 19 Novembre 2021

Si attende un approccio basato più “sulla persona”, che non sulla regione di provenienza, quindi: l'aspetto della vaccinazione o della guarigione, nonché quello dei test.

Salvo sorprese dell’ultima ora, la Commissione europea dovrebbe pubblicare una revisione della raccomandazione (quindi un documento non vincolante) sull’approccio comune sui viaggi, la prossima settimana.

I testi sono ancora in via di finalizzazione, ma in sostanza si attende un approccio basato più “sulla persona”, che non sulla regione di provenienza. In pratica – viene spiegato – la situazione personale dei viaggiatori, come l’aspetto della vaccinazione, o della guarigione dal virus, o dei test, acquisirà un peso maggiore nelle valutazioni.

Lo standard continuerà comunque ad essere rappresentato dal lavoro condotto dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), che attualmente produce mappe aggiornate sulla situazione Covid in Europa, ogni settimana.

Per l’estensione della validità del regolamento del certificato Covid (green pass) – attualmente di un anno – occorrerà invece attendere un secondo momento. Le riflessioni sono in corso, ma secondo quanto si apprende, la proroga dovrebbe arrivare con nuove regole legate alle terze dosi.

Fatto sta che la Commissione europea sta lavorando all’estensione della validità delle norme sull’uso del certificato Covid digitale (green pass) per la mobilità internazionale oltre la scadenza prevista dalla normativa europea per giugno 2022.

“Il regolamento attualmente non prevede un periodo di validità massima di certificati” spiega la direttrice della direzione generale Giustizia e Consumatori della Commissione europea, Ana Gallego Torres, che sottolinea però come “qualsiasi decisione legata alla mobilità interna, al tempo di validità del certificato o all’obbligatorietà della terza dose di vaccino rimane prerogativa degli Stati membri”.

Concludendo Gallego Torres sottolinea come la strategia del certificato digitale Covid Ue “si è dimostrata comunque un grande successo e nonostante sia in vigore solo dal 6 luglio i cittadini europei hanno ricevuto più di 600 milioni di certificati, che hanno garantito la libera circolazione e sostenuto la passata stagione turistica”. (Travelnostop)

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