Un ritorno al passato e un consolidamento del centrodestra dopo l’ultima tornate elettorale. Sia a Milazzo che a Barcellona Pozzo di Gotto bisogna mettere in ordine i bilanci
MESSINA – Si preparano ad affrontare non poche criticità i neo sindaci dei due principali Comuni che hanno rinnovato le proprie Amministrazioni.
Di nuovo in realtà c’è poco nel panorama politico dopo queste elezioni, caso mai un ritorno al passato e un consolidamento del centrodestra e della presenza sul territorio di deputati regionali come Tommaso Calderone e Pino Galluzzo, che a Barcellona e Milazzo hanno supportato con una valanga di liste, rispettivamente Pinuccio Calabrò e Pippo Midili.
Nella Città del Capo Midili, 57 anni, giornalista, consigliere d’opposizione della precedente legislatura ed ex assessore al Bilancio nella Giunta di Carmelo Pino dal 2010 al 2015, dovrà affrontare, molte criticità che si trascinano da decenni. L’uscente Giovanni Formica ha lavorato sulle emergenze, ammettendo di essersi trovato in una situazione finanziaria più complicata di quanto non si raccontasse. Midili non potrà dire la stessa, cosa conoscendo bene anche dinamiche pregresse di Palazzo dell’Aquila, quindi potrà procedere con il consolidamento finanziario, la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale e le nuove assunzioni.
Ci sono poi altre questioni cruciali che vanno affrontate: dalla variante al Piano regolatore all’attuazione del Piano del traffico con parcheggi e istituzioni di Ztl alla questione del litorale di Ponente.
Una situazione più complicata la troverà forse a Barcellona Pinuccio Calabrò, 55 anni, avvocato penalista, nuovo sindaco della città del Longano con un largo consenso, oltre il 60%. Tante le questioni lasciate aperte dall’uscente Roberto Materia, appartenente alla stessa area politica di centrodestra di Calabrò.
Il Comune di Barcellona è in affanno finanziario, sull’orlo del default con un riequilibrio lasciato dalla precedente Amministrazione che dovrà essere rimodulato. Problema centrale pare sia la mancanza di liquidità derivata dal 52% di evasione che non si è riusciti a combattere. Con il default dietro l’angolo, non sarà facile fare investimenti e innalzare la qualità dei servizi offerti ai cittadini: dallo smaltimento dei rifiuti al vecchio impianto idrico che ha bisogno di continui interventi.
Sia Midili che Calabrò avranno una solida maggioranza in Aula su cui contare.
Escono sconfitti Pd e M5s, che dovranno ripensare il loro impegno sul territorio. Il Pd, specie a Milazzo dove non ha portato in Aula nessun consigliere, esce lacerato dalle divisioni interne, mentre nei piccoli comuni come Raccuia, Mirto e Savoca, riesce ancora a tenere qualche risultato.
A Giardini Naxos invece gli elettori hanno scelto un non professionista della politica. Giorgio Stracuzzi, nuovo sindaco, è l’unico infatti dei sei candidati che si è trovato ad affrontare per la prima volta una campagna elettorale e non nasconde l’entusiasmo malgrado le difficoltà che lo aspettano.
Il centrodestra si è affermato anche a Naso con Gaetano Nanì. Savoca ha scelto la continuità premiando Massimo Stracuzzi che confermerà l’Amministrazione uscente. Ci sono poi gli strani casi in cui la vittoria è stata strappata con un bassissimo scarto. È successo a Graniti dove Carmelo Lo Monte ha vinto per due voti e dove si parla però anche di riconteggi. Il nuovo sindaco avrà solo quattro consiglieri in Aula, mentre ci saranno sei componenti dell’opposizione, compreso l’avversario Francesco Lo Giudice, a dare battaglia. Lo Monte è un politico di lungo corso, adesso deputato nazionale ma negli anni è stato oltre che a Montecitorio anche all’Ars e in Giunta regionale.
Anche a Basicò Filippo Gullo si è imposto sull’uscente Nino Casimo per appena due voti. Per Gullo è un ritorno al Palazzo comunale che ha guidato già dal 2005 al 2015.
Ha raggiunto il quorum ed è sindaco di San Salvatore di Fitalia Giuseppe Pizzolante, unico candidato. “È la vittoria della pacificazione” ha detto il neo primo cittadino, che torna nel Palazzo comunale dopo le vittorie del 2004 e del 2009. Non ha voluto festeggiare per evitare rischi contagio, preferendo mettersi subito al lavoro.