Si è aperto oggi, con una cerimonia tenutasi nell’aula magna della facoltà di ingegneria, l’anno accademico 2024-2025 dell’Università di Palermo. Alla cerimonia hanno partecipato, ospiti del rettore Massimo Midiri, il giudice della Corte costituzionale Giovanni Pitruzzella e Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione al Dipartimento per l’informazione e l’editoria alla Presidenza del Consiglio dei ministri. La cerimonia, aperta con l’esibizione della Fanfara dei Carabinieri, ha avuto gli ospiti ideali per il tema scelto per questo anno accademico: l’intelligenza artificiale. Sul tema, dilemma della filosofia e meta della scienza, è stata data lettura della lettera inviata dal Santo padre Francesco per tramite del monsignor Corrado Lorefice.
Un Ateneo con buona reputazione e grandi obiettivi
“Giorno di festa oggi per l’Ateneo di Palermo, in cui celebriamo l’inizio di un nuovo anno accademico ma anche un momento di riflessione su quello che è stato fatto in un triennio di mandato”, dice al nostro giornale il rettore Massimo Midiri sostenendo di poter “affermare con soddisfazione che buona parte del programma elettorale che abbiamo proposto nel lontano 2021 oggi è stato in buona parte realizzato”. Raggiungimento di obiettivi che pone già nel 2024 l’Unipa al quarto posto tra gli Atenei italiani. “Un risultato – sottolinea il rettore – che incide su una cosa per me fondamentale: la reputazione. Reputazione che poi percepiscono anche i nostri studenti e deve essere lo strumento per tenerli a Palermo”.
Investire sull’Unipa per ridurre la fuga dei ragazzi dalla Sicilia
“Il messaggio che do alle famiglie palermitane è di credere in questa Università, di investire in questo Ateneo che è diventato moderno, sostenibile ed assolutamente al passo con i tempi”. Talmente al passo con i tempi da aver raggiunto una posizione elevata, a livello nazionale e non solo, anche sulla ricerca di quella che è oggi la più grande rivoluzione tecnologica del secolo. “Il tema che abbiamo affrontato, l’Intelligenza artificiale, non è un tema meramente accademico ma un tema che oramai pervade i nostri studi – spiega il rettore Midiri ricordando anche il corso di laurea dedicato – ed è quindi la volontà di far passare il messaggio che siamo un Ateneo assolutamente europeo, al passo con i tempi e che vuole realizzare i sogni dei nostri ragazzi”.
Obiettivo 2025 del rettore: 50mila iscritti
Se in buona parte è già stato realizzato il programma elettorale del rettore, a metà mandato, l’anno accademico aperto oggi pone dei nuovi obiettivi per il rettore Midiri, tra i quali uno a breve termine: “Cercare di sfondare quota cinquantamila studenti; abbiamo superato il tetto dei 47mila e ci stiamo avviando probabilmente a diventare un Ateneo molto importante con nuove aule, nuovi spazi, nuovi servizi, nuovi laboratori, quindi mi auguro un aumento delle iscrizioni”. Attrattiva, l’Università di Palermo, lo sta diventando di certo, anche sotto il profilo della visione sul futuro cui papa Francesco ha dedicato, oltre che un importante augurio, una grande riflessione che possa ispirare il pensiero nell’epoca del “pensiero quantizzato” in cui ci stiamo addentrando.
Il messaggio di papa Francesco all’Unipa
“Mi rivolgo a te e all’intera comunità dell’Università degli Studi di Palermo in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico, per augurare a tutti e a ciascuno la gioia di chi ricomincia”, ha scritto il Pontefice al vescovo di Palermo in apertura missiva. Papa Francesco non ha inviato una semplice manifestazione di augurio e benedizione ma un pensiero profondo, una riflessione sulle responsabilità che ognuno ha e che in particolare ha un Ateneo in vista dei grandi cambiamenti che si palesano all’orizzonte: “La contaminazione di saperi e metodologie, la possibilità di nuove sintesi transdisciplinari, la capacità di attrarre cervelli e risorse dipendono, in gran parte, dal coraggio di mettersi a servizio della città, uscendo ciascuno dalle proprie aree di comfort personali e istituzionali”. La lettera del pontefice si è conclusa con l’augurio tipico dello spirito di orge Bergoglio: “Nell’affidarti queste riflessioni, di cuore benedico te, caro Fratello, il Rettore, i docenti, i ricercatori, gli studenti e il personale dell’Università degli Studi di Palermo, augurando un anno accademico ricco di frutti”.
