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Occidentali’s drama

Occidentali’s drama
Trump-Musk – Foto di Adnkronos

Tutto questo bailamme di confusione digitale, di tweet al posto delle prose meditate e scritte, hanno una comune causa originaria, il coma del pensiero occidentale

L’intelligenza è demodè, risposte facili, dilemmi inutili. La turbo accelerazione che la new age Trump/Musk ha dato al mondo, tra spiagge dorate di Gaza e dazi per tutti, meno ai cinesi, tra frasi ed effetto, slogan alla “ok il prezzo è giusto”, AI à la carte, ci palesa solo una cosa che Gabbani aveva ragione, la scimmia balla e non si può più fermare. Siamo passati da Occidentali’s karma a drama, manca solo Mastrota che vende le terre rare insieme ai materassi.

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Tutto questo bailamme di confusione digitale, di tweet al posto delle prose meditate e scritte, di comunicazione spasmodica, di parole usate come meteoriti lanciati nell’agone politico, hanno una comune causa originaria, il coma del pensiero occidentale. Millenni da Platone ad Aristotele, da S. Agostino a Tommaso Moro, da Galileo a Newton, da Rosseau a Nietzsche, passando per Hegel, Tolstoj e Benjamin Franklin spazzati via come neve al sole. Forse gli ultimi pensatori occidentali sono stati due polacchi, Zygmunt Bauman e Karol Wojtyla, e la Polonia è diventata la nuova fortezza Bastiani nella steppa dei Tartari.

Da decenni si sono impoverite, diluite, scolorite le cattedrali del pensiero occidentale. In parte ha contribuito la mondializzazione dei saperi, il melting pot etnico culturale dentro templi moderni come Yale, Princeton, Oxford, La Sorbona, nel nome, ma dovremmo dire mood della globalizzazione, abbiamo abbandonato vecchie strade, per una “sbobba” da woke culturale, come i croccantini per cani e gatti. Abbiamo superato il concetto di pensiero debole, attraversato quello liquido, e siamo giunti oggi a quello gassoso. Il video postato da Trump sulle macerie di Gaza, la mimica eternamente sorridente di Musk, l’allegro braccio teso di Bannon, rappresentano perfettamente l’età dell’elio, quel gas che fa ridere e rilassare mentre ti tolgono i denti, o i diritti, che per molti fautori del turboliberismo sono ostacoli al progresso, di fatturati ed indici di borsa. In questo mondo globale, in cui anche la massaia di Voghera ormai conosce la parola litio o Starlink, non ci sono più identità, barriere, a parte i dazi, dimensioni sociali o comunitarie. L’unica MEGA o MAGA comunità è quella del web, AAA umanità virtuale cercasi.

L’unica differenza tra l’Europa e l’America è il potenziale tecnologico militare, su cui noi europei abbiamo abdicato, poi non pensiamo di essere molto diversi dal Nuovo Mondo, i byte hanno il potere di renderci tutti uguali. Il pensiero per esprimersi ha bisogno di parole, ma i lessici sono stati contratti in 140 caratteri, sostituiti da immagini artificiali, da selfie e reel. Sembrano le conversazioni sonore di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Spielberg. I libri, i tomi, le biblioteche, a che servono più in Ignoro World?

Comunque sia panta rei and singing in the rain. La Scimmia nuda del tempo odierno balla, e noi andiamo al suo ritmo senza chiederci perché.