La nostra ignoranza abissale ci impedisce di capire subito gli eventi, da che cosa sono originati, come si svolgono, verso quali lidi vanno e come presumibilmente si possono concludere. Ecco perché è indispensabile leggere ed apprendere continuamente, in modo da chiarirci le idee e capire.
Capire che cosa? Quello che accade, momento per momento, ora per ora, giorno per giorno. E quando non capiamo, dobbiamo approdare alle fonti o ai maestri o ad altri perché la nebbia che abbiamo davanti agli occhi si diradi e ci faccia vedere lo scenario.
Vivere in questo modo è certamente difficoltoso, perché occorre un impegno continuo e un’attenzione verso ciò che ci circonda, che non può essere disgiunta dalla nostra volontà di saperne di più, in modo da muoverci con una certa attendibilità.
Non sapere o non voler sapere, non impegnarci o non volere impegnarci, ci impedisce di capire, con la conseguenza che restiamo in balìa degli altri, di quelli che ci infilano in testa i loro pensieri e ci fanno muovere come automi o ci fanno parlare come ventriloqui.
Perché si viva in questa maniera, non bisogna mai perdere di vista lo scenario, bisogna conoscere la storia, in modo da disegnare il futuro, tentando di vedere oltre l’orizzonte. Quindi, dobbiamo acuire la nostra capacità di analisi e la nostra capacità di valutare ciò che accade, per tentare di individuare ciò che potrebbe accadere.
Nel mondo delle previsioni si sono inseriti di prepotenza gli algoritmi, cioè quegli oggetti, misteriosi per i più, che riescono a mettere insieme miliardi di dati, che, combinati adeguatamente, riescono a fare proiezioni attendibili.
Il mondo delle previsioni è bene influenzato dai nuovi hardware e software (impensabili fino a qualche decina di anni fa) che riescono a fare miliardi di operazioni in poco tempo e quindi a mettere insieme cognizioni che riescono a far guardare con una certa attendibilità ciò che accadrà.
Naturalmente, quanto precede deve basarsi, oltre che sul buonsenso, anche su una sorta di civismo, di buoni sentimenti e di comportamenti da persone per bene.
Per questo occorre ottimismo, valutando il bicchiere sempre mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto; fiducia nel futuro, pensando che non sempre i cattivi prevalgono sui buoni; coraggio, perché la viltà non fa progredire e fa subire i soprusi degli altri; speranza concreta, basata sulla volontà di fare bene, che permette di fare meglio oggi in attesa di un domani migliore.
In questo quadro bisogna distinguere chi capisce tutte queste cose e vive in questo modo, anche altruistico, rispetto invece a chi egoisticamente vive a spese degli altri e danneggia tutti. Per costoro occorrono sanzioni rigorose e combinate prontamente.
Non ci riferiamo solo a sanzioni materiali come la reclusione, i sequestri ed altre forme, bensì ad una sorta di riprovazione civile per tutti coloro che, appunto, violano le regole della buona convivenza.
Se non si manifestano queste riprovazioni con grande fermezza, si ritiene che tutto sia possibile, che ognuno possa fare quello che vuole e che possa danneggiare gli altri senza conseguenze.
Proprio perché la riprovazione deve essere pubblica, ferma e determinata, occorrerebbe che più frequentemente le istituzioni – nazionali, regionali, locali – dicessero parole forti contro i mafiosi, gli evasori fiscali, i corrotti e i corruttori ed altri soggetti che commettono delitti, non solo penali, ma soprattutto morali.
Ripetiamo, chi vive a spese degli altri deve essere colpito dall’opinione pubblica e additato al pubblico ludibrio, senza tentativi di giustificazione e di pannicelli caldi. Ogni persona deve decidere se stare al di qua o al di là della barricata che separa il bene dal male.
Vivere in Comunità non è facile perché occorre applicare la prima regola che è il rispetto per il prossimo e per qualunque altro essere umano (e vivente), in modo che i nostri comportamenti ed i nostri gesti siano adeguati per evitare conflitti, soprusi e violenze di ogni tipo.
Quando si nasce, non si è abituati a vivere in Comunità, ma tale abitudine va acquisita perché la civiltà deve sempre crescere e con essa, ripetiamo, il rispetto del prossimo.

