Home » Occorrono parlamentari competenti e perbene

Occorrono parlamentari competenti e perbene

La Democrazia è la prima regola della convivenza civile delle persone che stanno insieme.
Essa non può essere inconcludente né stupida, perché se così fosse non raggiungerebbe il suo obiettivo principale che è quello di far funzionare la Comunità in base a norme e regole eque, redatte secondo i valori di giustizia e equanimità.
Quella che sta vivendo il nostro Paese ci sembra, con rispetto di chi ha opinione diversa, una Democrazia che non funziona perché il cosiddetto potere del Popolo, che consiste nel delegare i parlamentari, svanisce nel nulla in quanto essi sono di scadente livello culturale e politico.
Un tempo venivano eletti senatori e deputati che provenivano dalle scuole politiche dei partiti, che avevano fatto anni gavetta come consiglieri comunali e provinciali, per cui masticavano di politica ma soprattutto rispettavano le gerarchie.
Con l’invasione di Internet, a qualche scienziato è venuto per la testa il principio della cosiddetta Democrazia diretta, cioè eterodiretta da qualcuno che ha inventato una rete digitale.


Ora, chi ha pensato ad una cosa del genere, sa benissimo che cinquanta o centomila persone iscritte in un portale rappresentano lo zero virgola degli elettori e quindi mistifica questa specie di Democrazia diretta che non è altro che la gestione di un sito digitale, quindi del tutto ininfluente rispetto all’opinione pubblica generale.
La vera Democrazia diretta, invece, è quella secondo cui il Popolo sceglie i propri governanti a cominciare dal Capo dello Stato, come accade negli Stati Uniti o in Francia.
Democrazia diretta significa eleggere i parlamentari con un suffragio maggioritario, cioè eletti in collegi uninominali a doppio turno.
Non è vera Democrazia l’elezione di tali parlamentari a un solo turno, perché quasi sempre essi vengono eletti con percentuali inferiori alla metà più uno dei votanti.
Spesso, un candidato ottiene il 35% dei voti e viene eletto rispetto ad un competitore che ha preso il 34%: questa non è Democrazia.
Dunque, non siamo contrari alla Democrazia diretta, bensì a quella mistificatrice dei siti digitali.

Vi è un’altra questione relativa ai candidati al Parlamento nazionale e cioè che dovrebbero essere persone colte e competenti. La classe dirigente politica non può essere fatta da disoccupati o da professionisti che contemporaneamente continuano la loro attività come accade, per esempio, con l’esimia avvocata Giulia Bongiorno. La legge dovrebbe prevedere che chi va in Parlamento debba sospendere la propria attività per riprenderla quando il mandato si conclude. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ma come si rilevano la competenza e la cultura dei candidati? Ovviamente mediante dei test che la legge dovrebbe prevedere per evitare che cialtroni, ignoranti e stupidi possano accedere al soglio di Camera o Senato. Cosa ci si può aspettare da costoro? Certamente scelte sbagliate ovvero che esse vengano irreggimentate e condotte da altri, cioè dai maneggioni che hanno interessi diversi da quelli generali.


Parlamentari incompetenti approvano leggi sbagliate, redatte male, piene di buchi nei quali si ficcano i maneggioni e, peggio, inapplicabili perché demandano a successivi decreti attuativi la loro esecuzione. Al 31 dicembre 2019 tali decreti attuativi per le leggi approvate da governi e maggioranze degli ultimi anno, sono ben 724 (fonte: sito della Presidenza del Consiglio del ministri). Perché la maggior parte dei parlamentari è incompetente? Perché non è stata scelta in base a requisiti oggettivi, bensì per l’incapacità degli elettori di fare scelte oculate. C’è da aggiungere che tali scelte vengono fatte da rose di candidati non selezionati ma inseriti nelle liste per colmare vuoti. In qualche caso, tali liste vengono fatte in base ad autocandidature di nullafacenti che sperano di essere eletti così da trovare un ricco stipendio e abbondanti indennità accessorie. Ora, la politica non è un posto di lavoro ma un’attività di servizio per il Popolo che dovrebbe essere svolta gratuitamente salvo i rimborsi spese e il necessario per vivere. Invece, non è così.