Ocm vino, fondi per promozione nei Paesi terzi - QdS

Ocm vino, fondi per promozione nei Paesi terzi

Michele Giuliano

Ocm vino, fondi per promozione nei Paesi terzi

giovedì 07 Novembre 2019

La Regione finanzia nove progetti con decine di cantine riunite per un investimento da 10 milioni di euro

PALERMO – Nove progetti, decine di cantine coinvolte, quasi 10 milioni di euro, da finanziare al 50%, per il bando Ocm Vino, misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi”, dell’area tematica “Brand Sicilia e Marketing territoriale”.

Hanno avuto accesso ai finanziamenti Castello del Poggio sas, con un finanziamento di 106 mila euro, Assovini Sicilia, il gruppo più numeroso, che si accaparra quasi 3 milioni di euro, Don Tomasi srl, con duecento mila euro, Consorzio Prosicily, con 200 mila euro di finanziamento, Consorzio tutela Vini Doc Sicilia, che ha ottenuto poco meno di un milione di euro, Cantina Europa soc. coop. agr. a cui vanno 100 mila euro, Cantine Ermes soc. coop. che si accaparra quasi 200 mila euro in fondi a disposizione, e infine Cantine Rallo Spa Soc. Agricola e Carlo Pellegrino & C. spa a cui vanno rispettivamente poco più di 100 mila euro.

L’amministrazione regionale trasmetterà al più presto al ministero e ad Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura) la graduatoria dei progetti regionali ammissibili a contributo, nonché la documentazione ricevuta dai soggetti proponenti per la realizzazione dei controlli precontrattuali. I soggetti beneficiari che non richiedono l’anticipo realizzeranno le attività a decorrere dall’1 gennaio 2020, termineranno entro il 30 agosto dello stesso anno ed entro tale data presenteranno domanda di pagamento completa.

I soggetti beneficiari che, invece, richiedono l’anticipo realizzeranno le attività dall’1 gennaio 2020, termineranno entro il 31 dicembre e presenteranno domanda di pagamento completa entro il 28 febbraio 2021.

Il bando prevede l’ammissione a finanziamento della riconversione varietale che consiste, in primis, nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale, o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo.

Ancora, sarà possibile la ristrutturazione, che consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, o nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite.

Tutte azioni che potranno quindi aiutare a migliorare la resa dei terreni e delle piante, per una produzione più razionale e remunerativa. I fondi potranno essere utilizzati anche per il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso operazioni di razionalizzazione degli interventi sul terreno, delle forme di allevamento, esclusa l’ordinaria manutenzione.

Le azioni relative al miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti, ad esclusione della realizzazione degli impianti irrigui di soccorso, sono attuabili nel caso di vigneti esistenti, di età non superiore a 10 anni e con un numero di ceppi minimo per ettaro di 3.200. Gli impianti irrigui, da destinare ad eventuali irrigazioni di soccorso, in tutte le varie parti di cui sono composti, come motopompa, tubazioni interrate, ali gocciolanti, gocciolatoi ed altro, potranno essere finanziati se previsti nella realizzazione di nuovi vigneti, o come miglioramento delle tecniche di gestione di vigneti esistenti di età non superiore ai 5 anni e con un numero di ceppi per ettaro minimo di 3.200; l’impianto irriguo sarà finanziabile a condizione che sia in regola con la normativa di settore e con le autorizzazioni necessarie, sia per gli invasi che per gli attingimenti.

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