"Officina" abusiva e ricettazione a Picanello: un arresto - QdS

Ai domiciliari e “meccanico”, officina abusiva a Picanello: arrestato 46enne

Ai domiciliari e “meccanico”, officina abusiva a Picanello: arrestato 46enne

Redazione  |
lunedì 11 Settembre 2023

L'uomo, già ai domiciliari per altri reati, è accusato di ricettazione ed evasione.

I carabinieri della Squadra Lupi del Nucleo Investigativo di Catania hanno arrestato un 46enne catanese, già ai domiciliari per altri reati, per ricettazione di veicoli e parte di essi ed evasione: pare che l’uomo avesse allestito una vera e propria officina abusiva a Picanello.

L’attività in esame si inserisce nel solco della mitrata campagna di contrasto ai furti di parti di auto o moto, avviata dal comando provinciale di Catania lo scorso gennaio, e ancora pienamente in corso, con risultati operativi sicuramente significativi. I militari dell’Arma infatti, dopo aver “passato al setaccio”, sia in citta che in provincia, diversi autodemolitori, officine e auto-ricambisti, alcuni dei quali assolutamente abusivi o non perfettamente in regola, hanno finora operato 6 arresti e 18 denunce, contestando in alcuni casi anche violazioni in materia ambientale, connesse alla gestione e smaltimento dei rifiuti speciali.

“Officina” abusiva e ricettazione a Picanello: un arresto

I militari, nell’ambito di un’indagine sul “mercato nero” della ricettazione di moto rubate o di parti di esse, hanno confermato che l’uomo aveva allestito un’officina abusiva a “cielo aperto” lungo il marciapiedi adiacente la propria abitazione, nel quartiere Picanello di Catania, dove si prodigava per smontare e ri-assemblare parti di scooter rubati.

In particolare, il 46enne smontava completamente i mezzi cambiandone le carene, la targa, e le varie componenti meccaniche ed elettriche, facendo così in modo che i ciclomotori non fossero identificabili se controllati su strada dalle forze di polizia.

Al momento del blitz nell’officina abusiva, i carabinieri hanno quindi trovato 8 moto parcheggiate dinanzi l’abitazione del pregiudicato, mentre un nono scooter, un Honda SH 300, completamente smontato, era invece nascosto in maniera sospetta nell’androne dell’abitazione, davanti alla porta di ingresso di casa sua, al piano terra. Come in un puzzle, i militari hanno pertanto provveduto a recuperare tutti i pezzi del mezzo che erano sparsi in terra: forcella, ruote, contachilometri analogico, marmitta, sellino, manubrio, pedana.

Il controllo approfondito ha così permesso di accertare che quell’SH nascosto era stato rubato lo scorso 3 settembre da una signora catanese di 45 anni. All’interno dell’appartamento dell’uomo, è stata poi ritrovata anche la targa del veicolo a due ruote, mentre le carene originali di colore nero opaco, come descritte dalla denunciante ai carabinieri del comando stazione di Catania Ognina, sono state invece trovate montate su uno dei ciclomotori parcheggiati in strada, chiaramente un altro SH, che è risultato di proprietà del “meccanico abusivo ricettatore”.

In considerazione del fatto che il pregiudicato è stato trovato fuori dalla sua abitazione nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari e del fatto che aveva un motociclo provento di furto, lo stesso è stato quindi arrestato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ne ha convalidato l’arresto, prevedendo per lui la misura della custodia cautelare nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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