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L’errore di ammainare la bandiera della pace

L’errore di ammainare la bandiera della pace
Oltre il male

Nel libro “Oltre il male” Edith Bruck e Andrea Riccardi riflettono sulla memoria della guerra, sulla fragilità dell’Europa e sulla pace mancata in Ucraina.

Continua dal QdS del 20/8/2025

Voglio citare alcuni passaggi del bellissimo e commovente libro “Oltre il male” (Editori Laterza, novembre 2024) che contiene una profonda e toccante conversazione tra Edith Bruck (nata nel 1931, ha scoperto il male ad Auschwitz a 13 anni) e Andrea Riccardi (nato nel 1950, storico e impegnato a lavorare per preservare la pace e la collaborazione in tanti luoghi in cui fosse necessario):

Riccardi: “La pace è oggi scomparsa dall’orizzonte del futuro. Alla generazione che è uscita dalla Seconda Guerra mondiale era molto chiaro cosa fosse la pace. La pace era il contrario di quello che avevano vissuto, il contrario della guerra, di Auschwitz, dei bombardamenti. Tanti testimoni hanno raccontato il giorno della liberazione di Roma nel giugno 1944 – io ho studiato molto quel periodo e parlato con tanti testimoni –, e il racconto è di una gioia incontenibile per le strade della città. Era la gioia della pace. Per anni noi abbiamo continuato a credere che la pace fosse quella segnata dal rifiuto della Seconda guerra mondiale, una pace da conservare e incrementare. E infatti nella Costituzione si legge, all’articolo 11: ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie’. Quel ripudio nasceva proprio dall’esperienza terribile della guerra mondiale. Oggi invece mi sembra che non ripudiamo più la guerra. Di più: mi sembra che abbiamo accettato la guerra come un fatto inevitabile… Il punto è: oggi la comunità internazionale ha la forza di immaginare e realizzare la pace? Assistiamo all’assenza dell’Onu, alla fragilità degli Stati Uniti, all’immobilismo dell’Europa”.

Bruck: “In questa incapacità che tu denunci a me sembra di vedere che la storia sia tornata indietro, sia retrocessa totalmente e siamo retrocessi noi: l’umanità intera è retrocessa invece di andare avanti. La nostalgia degli imperi? La nostalgia delle frontiere? Dei confini? Nuove guerre? Nuove ondate di profughi? È incredibile! Guarda cosa sta succedendo in Europa, la tanto decantata Unione europea dei 27 Paesi membri in cui però ognuno si preoccupa per sé. Non vedo una politica unita dell’Europa, non c’è”.

Il grande tradimento dell’Europa è di avere ammainato la bandiera della pace, la testimonianza della pace, la filosofia della pace. Dico questo pur nella convinzione che, per come sono andate le cose, l’Europa doveva sostenere l’Ucraina anche con la fornitura di armi per fronteggiare l’invasione russa. Ma al contempo doveva, con forza e determinazione, pretendere e, starei per dire, “minacciare” prima la tregua e poi la pace sulla base di un onorevole compromesso. Ciò era assolutamente possibile, come ha confermato il Foreign Affairs che dice che, tra marzo e aprile 2022 Russia e Ucraina erano vicine a un accordo, ma questo sarebbe saltato per via delle pressioni di Boris Johnson, allora primo ministro britannico, su Zelensky presidente ucraino. E Boris Johnson operava in sintonia con il partito della guerra americano che alimentava il folle disegno di battere la Russia di Putin attraverso la piccola e fragile Ucraina armata e sostenuta da Usa, Inghilterra, Europa. Nell’essersi asservita supinamente a questo folle disegno è il grande tradimento dell’Europa.

continua…