Emergono nuovi dettagli dalle indagini sul delitto di Chiara Poggi, la giovane uccisa nella villetta di Garlasco il 13 agosto 2007. Dalle carte analizzate dagli inquirenti, sarebbe spuntato un telefono con cinque contatti salvati sotto lo stesso nome, “Ermanno Cappa”, e una serie di chiamate “fuori posto” nei giorni precedenti alla mattina del femminicidio. Questi dettagli, stando a quanto emerso, aiuterebbero a ricostruire gli ultimi giorni di Chiara , uccisa nella villetta di via Pascoli. Aperitivi, incontri veloci, telefonate che non tornano. Sullo sfondo, una scena del crimine rimasta nella memoria collettiva per la sua crudezza: pozze di sangue, oggetti scomposti, il corpo sulle scale che portano in cantina. E un processo lungo, approdato alla condanna definitiva a 16 anni per Alberto Stasi, l’allora fidanzato. Oggi, mentre la cronaca giudiziaria continua a produrre accertamenti e smentite, con la posizione di Andrea Sempio in primo piano, tornano in primo piano i frammenti che raccontano gli ultimi movimenti di Chiara. A cominciare dal suo telefono.
Gli ultimi giorni: aperitivi, abitudini e quelle chiamate che stonano
Nelle ore e nei giorni che precedono l’omicidio, Chiara conduce una vita che, a tratti, sembra normalissima: aperitivi con gli amici, rientri programmati, contatti costanti con il suo giro di relazioni. Eppure, emergono elementi che gli investigatori definiscono “strani”: chiamate dalla registrazione poco chiara, numeri che non rientrano nella routine quotidiana, fino a una rubrica in cui compaiono ben cinque contatti registrati come “Ermanno Cappa”. Sono tasselli che, presi uno per uno, non fanno prova; ma nell’insieme restituiscono un contesto di attenzioni e movimenti che meritano di essere spiegati, o almeno allineati, nella timeline dell’ultima settimana. Questo quadro — proposto e aggiornato negli approfondimenti giornalistici — ha rimesso al centro la domanda più semplice e più difficile: chi stava cercando Chiara, e per quali motivi, nelle sue ultime 48 ore?
Rubrica, chiamate “anomale” e cinque contatti “Ermanno Cappa”
Tra i materiali inediti che hanno ritrovato attenzione nel 2025 c’è la rubrica del cellulare di Chiara. Secondo quanto ricostruito dalla stampa, figuravano cinque numeri salvati sotto lo stesso nome, “Ermanno Cappa”: una particolarità che ha riacceso l’interesse sugli ultimi giorni della giovane e sulle sue abitudini di contatto. A ciò si sommano chiamate ritenute strane nel giro di pochi giorni prima del delitto. È bene chiarirlo: la sola presenza multipla di un nominativo non equivale ad anomalia penale; può dipendere da aggiornamenti incompleti, duplicazioni o abitudini dell’utente. Ma, incrociata con altri dati (luoghi, orari, aperitivi e incontri), quella rubrica diventa una lente sul microcosmo che circondava Chiara nelle ultime 72 ore. Un microcosmo da leggere, oggi, alla luce delle verifiche su contatti e celle, e dentro il perimetro — spesso stretto — dei dati preservati dopo **oltre 18 anni.
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