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Atroce delitto in famiglia, uccidono il padre dopo una lite: fermati due figli, uno è minorenne

Atroce delitto in famiglia, uccidono il padre dopo una lite: fermati due figli, uno è minorenne

Il delitto in provincia di Reggio Calabria. Si pensa a un movente legato a vecchi dissidi familiari.

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Francesco Marando, il 54enne di San Luca ucciso a colpi di pistola a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, l’11 gennaio scorso: sono stati fermati due figli della vittima, uno dei quali minorenne.

I due sono accusati di omicidio, nonché di occultamento di cadavere e porto abusivo di arma comune da sparo. Un episodio tragicamente simile a quello avvenuto a Messina, dove un 26enne è accusato di aver ucciso la madre – Caterina Pappalardo – a coltellate dopo una lite.

Omicidio di Francesco Marando a Bovalino, fermati i figli

Secondo quanto ricostruito, l’omicidio sarebbe scaturito da una lite accesa tra i tre, dovuta a dissidi familiari di lunga data, al culmine della quale il maggiore dei fratelli avrebbe esploso alcuni colpi di pistola calibro 38 contro il padre, uccidendolo sul colpo. Subito dopo, i due avrebbero nascosto il corpo in un locale interrato dell’abitazione e fatto sparire l’arma del delitto. Il cadavere dell’uomo, infatti, è stato trovato soltanto il giorno successivo, all’interno dell’abitazione di Bovalino, dopo la richiesta di soccorso da parte dei familiari.

Le dichiarazioni

Un ulteriore contributo alle indagini sull’omicidio lo hanno fornito le dichiarazioni rese dal figlio maggiore, che si è presentato spontaneamente in caserma accompagnato dai suoi legali. Durante l’interrogatorio, il giovane ha anche indicato il luogo in cui lui e il fratello si erano disfatti dell’arma del delitto, una pistola a tamburo calibro 38 priva di matricola, trovata in un’area isolata del Comune di Ardore, nel Reggino, all’interno di un sacco contenente anche bossoli e munizioni, tutte dello stesso calibro. Il 18 gennaio scorso, inoltre, le ricerche svolte dai carabinieri hanno consentito di recuperare anche l’autovettura del padre, nascosta in una zona di campagna alla periferia di Bovalino.

Gli investigatori stanno esaminando con attenzione i rapporti familiari e i contesti personali delle persone coinvolte per ricostruire il movente e le dinamiche che hanno portato al tragico epilogo. I due fratelli fermati si trovano attualmente a disposizione delle autorità giudiziarie, in attesa di convalida.

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Immagine di repertorio