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Omicidio Gaglio a Palermo, Cangemi “affetto da schizofrenia”: silenzio davanti al gip

Omicidio Gaglio a Palermo, Cangemi “affetto da schizofrenia”: silenzio davanti al gip

L’avvocato del 62enne reo confesso torna a parlare dei problemi psichici dell’uomo dopo l’udienza di convalida del fermo.

Giuseppe Cangemi – reo confesso per l’omicidio del cognato Stefano Gaglio, magazziniere di 39 anni – si sarebbe affetto da schizofrenia. A rivelarlo l’avvocato del 62enne, Salvino Pantuso, nel giorno dell’udienza di convalida del fermo.

Durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Omicidio Gaglio a Palermo, Giuseppe Cangemi affetto da schizofrenia?

Secondo il legale di Cangemi, il reo confesso per l’omicidio del magazziniere – nonché cognato – nei pressi della farmacia tra via Oberdan e piazza Principe di Camporeale sarebbe affetto da schizofrenia, patologia accertata da anni e documentata. Nei giorni scorsi, l’avvocato Pantuso si era già espresso sulle condizioni di salute mentale del 62enne fermato per il delitto, parlando di un “forte disagio psichico“.

L’udienza per il fermo

Durante l’udienza di convalida del fermo, Cangemi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice Lorenzo Chiaramonte si è riservato la decisione sulla misura da disporre. L’avvocato Pantuso avrebbe richiesto il ricovero in clinica come alternativa alla misura cautelare in carcere, in considerazione del disagio psichico del suo assistito.

Mistero sul movente

Sull’omicidio di Stefano Gaglio sono ancora in corso delle indagini. Cangemi avrebbe confessato il delitto, ma non la motivazione dell’atroce gesto. Avrebbe agito quindi senza movente, nonostante le indiscrezioni iniziali secondo cui l’uomo avrebbe agito in risposta a precedenti liti e contese maturate in ambito familiare.

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