Immobilizzato e assassinato brutalmente la notte di Natale, un arresto per l'omicidio di Giuseppe Barone a Ispica - QdS

Immobilizzato e assassinato brutalmente la notte di Natale, un arresto per l’omicidio di Giuseppe Barone a Ispica

Immobilizzato e assassinato brutalmente la notte di Natale, un arresto per l’omicidio di Giuseppe Barone a Ispica

Redazione  |
venerdì 03 Gennaio 2025

Una lunga e meticolosa indagine ha permesso di ricostruire il brutale omicidio, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 2022 a Ispica (RG).

Un uomo di 35 anni, rumeno e in passato domiciliato a Ispica (RG), è stato arrestato con l’accusa dell’omicidio di Giuseppe Barone, 79 anni. Il 35enne avrebbe agito in concorso con altri due connazionali.

Le accuse sono di omicidio aggravato, rapina aggravata e uccisione di animali in concorso. Al 35enne è stato notificato un mandato d’arresto europeo, emesso dal gip del Tribunale di Ragusa, lo scorso 31 dicembre.

Omicidio di Giuseppe Barone a Ispica, c’è un arresto

A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Ragusa e condotta in stretta sinergia dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Ragusa, della compagnia di Modica e della stazione carabinieri di Ispica, il 31 dicembre 2024 è stata notificato il provvedimento al 35enne rumeno accusato dell’omicidio in concorso con altri due connazionali.

La ricostruzione

L’omicidio è quello di Giuseppe Barone, 79enne, pensionato di Ispica (RG), brutalmente assassinato la notte tra il 25 e il 26 dicembre 2022. La vittima, sorpresa all’interno della propria abitazione, era stata dapprima immobilizzata su una sedia e colpita ripetutamente con calci e pugni e con un corpo contundente al capo e in diverse vitali regioni del corpo, per poi essere abbandonata agonizzante su un letto, dove per le gravi lesioni provocategli dagli autori del delitto, era deceduta.

L’indagato, insieme agli altri due accusati di omicidio, è anche ritenuto responsabile dell’uccisione, con l’aggravante della crudeltà, di un pappagallino tenuto dalla vittima all’interno della stessa abitazione, avendo decapitato l’animale verosimilmente con il fine di indurre Barone a rivelare il luogo dove custodiva denaro e/o oggetti di valore.

Nel corso del sopralluogo successivo all’omicidio, era emerso che la porta d’ingresso dell’abitazione della vittima era stata forzata dall’esterno e dallo stato dei luoghi si poteva ritenere plausibile che la morte di Barone fosse scaturita a seguito di una rapina. Dagli elementi raccolti su una serie di persone monitorate, gli inquirenti hanno identificato il 35enne rumeno, tornato in Romania pochi giorni dopo il delitto.

Le indagini

Le indagini successive hanno confermato l’ipotesi investigativa che attribuiva al cittadino rumeno la commissione dell’omicidio: infatti, sull’abbigliamento indossato della vittima gli inquirenti hanno trovato una minuscola macchia di sangue appartenente all’indagato.

Il movente dell’omicidio è da ravvisare in una rapina compiuta dall’assassino per impossessarsi di denaro o altri beni custoditi in casa dalla vittima.

Il provvedimento nei confronti del cittadino rumeno, emesso nella seconda decade di ottobre 2024, è stato immediatamente esteso in ambito Schengen con l’emissione del mandato d’arresto europeo, proprio per via del fatto che l’indagato era ritornato nel suo Paese d’origine. I carabinieri del comando provinciale di Ragusa, tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, hanno pertanto attivato il collaterale organo di polizia rumena e avviato le operazioni che hanno portato all’arresto per rapina e omicidio. L’indagato è detenuto in un carcere rumeno in attesa di essere estradato in Italia.

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Immagine di repertorio

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