Cronaca

Omicidio Liliana Resinovich, figlio del marito in Questura, “Mai chiesto soldi”

Non si placano le polemiche a colpi di atti, memorie e denunce, strascichi velenosi della vicenda di Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre scorso da casa e il cui corpo è stato trovato il 5 dicembre successivo nel boschetto di San Giovanni.

Piergiorgio Visintin va in Questura

Ieri, come riporta il quotidiano Il Piccolo, si è presentato in Questura Piergiorgio Visintin, il figlio di Sebastiano, marito di Liliana, per rilasciare dichiarazioni spontanee e difendere la propria posizione sostenendo di non aver mai chiesto denaro né al padre, né a Liliana.

Piergiorgio Visintin avrebbe raccontato agli investigatori della Squadra mobile che non vedeva da tre anni la moglie di suo padre, e di avere con lo stesso Sebastiano, suo padre, rapporti sporadici. Soprattutto, di non aver mai chiesto denaro.

Le accuse del fratello e dell’amante di Liliana


    Sia il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che l’amico di Liliana, Claudio Sterpin, hanno inviato in Procura – e ribadito in successive interviste dirette o attraverso un avvocato – memorie in cui si afferma la convinzione che Liliana non si sarebbe suicidata ma sarebbe stata uccisa. Sono stati anche segnalati presunti dissapori tra la stessa Liliana e suo marito Sebastiano, causati, anche da motivi economici.
    Sebastiano Visintin ha avuto due figli – uno è Piergiorgio – da una relazione precedente.