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L’omicidio di Palermo, continuano le indagini dei carabinieri. Interrogati alcuni giovani allo Zen

L’omicidio di Palermo, continuano le indagini dei carabinieri. Interrogati alcuni giovani allo Zen

Dopo Gaetano Maranzano, reo confesso del delitto e in stato di fermo in carcere al Pagliarelli, l’obiettivo dei militari dell’Arma è quello di rintracciare chi ha aiutato Maranzano a fuggire

Non si fermano le indagini sull’omicidio di Paolo Taormina, ucciso la notte di domenica scorsa davanti al pub di famiglia in piazza Spinuzza nel cuore della Movida di Palermo. Dopo Gaetano Maranzano, reo confesso del delitto e in stato di fermo in carcere al Pagliarelli, l’obiettivo dei militari dell’Arma è quello di rintracciare chi ha aiutato Maranzano a fuggire. Questione sulla quale lo stesso indagato ha fatto volutamente scena muta davanti ai giudici.

I carabinieri stanno sentendo diversi giovani allo Zen, il quartiere dell’indagato, e sono in corso pure delle perquisizioni.

Le indagini sull’omicidio

Secondo quando appurato dalle indagini, Maranzano è arrivato dallo Zen in via Spinuzza con tre amici. Alcuni avrebbero partecipato alla rissa che ha preceduto l’omicidio. Uno di loro avrebbe schiaffeggiato uno dei clienti che è scappato, nascondendosi dietro le macchine parcheggiate nella stradina di fronte al Teatro Massimo.

A casa di uno degli amici dell’assassino, che ha poi confessato, i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di piazza Verdi hanno trovato le collane che Maranzano indossava al pub.

Delegazione di studenti incontra assessore Politiche giovanili

Intanto, una delegazione di studenti che stamattina ha partecipato, a Palermo, al corteo per ricordare Paolo Taormina ha incontrato l’assessore comunale alle Politiche giovanili Fabrizio Ferrandelli e il consigliere comunale Ottavio Zacco a Palazzo Comitini. Gli studenti sottolineano, “si è registrata una significativa condivisione di intenti: entrambe le parti hanno riconosciuto l’urgenza di affrontare in modo strutturale il problema della violenza giovanile in città, mettendo in discussione il sistema educativo trasmesso alle nuove generazioni da famiglie, scuole e contesto sociale”.

Tra i primi passi concreti condivisi, la costituzione della Consulta giovanile comunale, uno strumento che possa riunire tutti i giovani della città – dal centro alle periferie, studenti e lavoratori – per garantire un dialogo costante e strutturato con le istituzioni. È stata inoltre ribadita “la necessità di aprire nuovi spazi giovanili in tutti i quartieri, affinché i ragazzi abbiano vere alternative alla strada e possano vivere la città come protagonisti attivi del proprio futuro”.