Sospettato del delitto, è ancora sotto interrogatorio nella caserma “Carini” di Palermo, sede del comando provinciale dei carabinieri, Gaetano Maranzano. Il giovane ventottenne avrebbe confessato l’omicidio di Paolo Taormina avvenuto questa notte davanti al locale O Scruscio a pochi passi dal Teatro Massimo nel cuore pulsante della movida del capoluogo siciliano.
Il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso sta ascoltando il sospettato.
Schifani: “Sicilia reagisca a violenza”
Intanto non si fermano le razioni politiche. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani sottolinea: “La notizia del tragico omicidio del giovane di stanotte a Palermo ci sconvolge profondamente. È inaccettabile che un ragazzo perda la vita in questo modo, vittima di una violenza assurda e ingiustificabile. A nome della Regione esprimo il più sincero cordoglio ai familiari e agli amici”.
Il governatore dell’Isola prosegue: “Dobbiamo reagire come comunità: educando al rispetto, sostenendo le famiglie e i giovani, rafforzando la presenza delle istituzioni nei luoghi della socialità. Solo insieme possiamo fermare questa spirale di violenza e riaffermare il valore della vita e della convivenza civile”.
La Dc: “Sicurezza negata, la politica non può tacere”
Laura Abbadessa, presidente regionale della Democrazia Cristiana Sicilia e Maurizio Di Piazza, responsabile dipartimento grandi emergenze della Dc Sicilia scrivono una nota congiunta in cui sottolineano come “L’omicidio avvenuto nel cuore di Palermo, dove un giovane è stato ucciso mentre tentava di sedare una rissa e soccorrere un coetaneo vittima di violenza, rappresenta l’ennesima e inaccettabile conferma di una deriva sociale e morale che la politica continua a ignorare”.
“Lo Stato arretra e la politica si rifugia nel silenzio o nella retorica”
La nota prosegue: “Da troppo tempo le aree metropolitane siciliane, e non solo, sono diventate terre di nessuno, dove la violenza esplode nelle strade, nelle piazze e nei luoghi della movida, mentre lo Stato arretra e la politica si rifugia nel silenzio o nella retorica. La Democrazia Cristiana della Sicilia stigmatizza con forza questa inerzia istituzionale e richiama le autorità competenti a un intervento immediato, deciso e coraggioso. Non servono più parole: servono azioni concrete, anche a costo di sacrificare una parte di quella libertà apparente che oggi coincide troppo spesso con l’assenza di regole e di responsabilità”.
Abbadessa e Di Piazza concludono: “La libertà senza sicurezza è solo illusione. La sicurezza senza giustizia è arbitrio. La Democrazia Cristiana chiede equilibrio, fermezza e responsabilità: che lo Stato torni visibile, autorevole e vicino ai cittadini onesti. È tempo che la politica torni a esercitare il suo dovere più alto: proteggere la vita e la dignità di ogni persona”.

