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L’omicidio di Paolo Taormina, gli arcivescovi di Palermo e Monreale invitano a un momento di preghiera allo Zen

L’omicidio di Paolo Taormina, gli arcivescovi di Palermo e Monreale invitano a un momento di preghiera allo Zen
Monsignor Corrado Lorefice

L’appuntamento è alle 21 nell’atrio antistante la chiesa San Filippo Neri, proprio nel quartiere da cui proviene l’assassino del ventunenne ucciso sabato notte fuori dal suo locale in via Spinuzza, e gli assassini dei tre giovani uccisi a Monreale nel mese di aprile

Si chiama “Sabato sera alternativo” ed è un appuntamento di preghiera al quartiere Zen proposto dagli arcivescovi di Palermo e Monreale – monsignor Corrado Lorefice e monsignor Gualtiero Isacchi.

I due porporati invitano questa sera i giovani ma anche le istituzioni civili, militari, scolastiche, culturali e religiose a un momento di raccoglimento e preghiera. L’appuntamento è alle 21 nell’atrio antistante la chiesa San Filippo Neri, proprio nel quartiere da cui proviene l’assassino (reo confesso) di Paolo Taormina, il ventunenne ucciso sabato notte fuori dal suo locale in via Spinuzza, e gli assassini dei tre giovani uccisi a Monreale nel mese di aprile.

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Le parole di Lorefice e Isacchi

“Ricorderemo Paolo e gli altri giovani vittime di violenza – dicono i due arcivescovi – Li porteremo al cuore, nei nostri cuori. Staremo insieme alla presenza di Dio. Accoglieremo e pronunceremo parole di vita, di mitezza, di pace, di cura. Perché dalle ceneri e dal sangue rinasca la vita, ogni vita. Invitiamo tutte le istituzioni cittadine civili, militari, scolastiche, accademiche, culturali e religiose e, soprattutto, voi giovani che animate i luoghi di ritrovo della cosiddetta movida”.

Il messaggio e l’invito congiunto prosegue: “Trascorriamo insieme un sabato sera alternativo. Scegliamo di esserci, di essere presenti in modo diverso nella città, ‘pro-vocando’, portando luce, esperienze costruttive, riscaldando i cuori perché ogni spazio cittadino sia il centro e possa essere luogo di rinascita e non di devastazione e emarginazione”.

E concludono: “Affidiamoci a Maria Addolorata. Solo lei sa entrare nel cuore trafitto di una madre che tiene tra le braccia il figlio ucciso ma anche in quello della madre di un figlio omicida. La madre di Gesù ci insegni la via della rinascita, l’amore verso i piccoli, i poveri, i bambini, verso quelli che non hanno voce. La via della non violenza e della pace”.