Ѐ sconvolgente la testimonianza della sorella di Paolo Taormina, la giovane vittima dell’omicidio dello scorso sabato a Palermo: la ragazza sarebbe stata minacciata con la stessa pistola che ha ucciso il fratello. Il suo racconto è tra quelli che stanno aiutando gli inquirenti a ricostruire il delitto, avvenuto proprio davanti al pub dove il 21enne ucciso lavorava assieme alla famiglia.
In queste ore è in corso l’autopsia sul corpo della vittima, che sarebbe morta per un colpo di pistola alla testa. C’è già un arrestato: si tratta di Gaetano Maranzano, 28enne palermitano dello Zen, con precedenti, reo confesso. In corso accertamenti e perquisizioni allo Zen di Palermo alla ricerca di eventuali complici.
Omicidio Paolo Taormina a Palermo, la testimonianza della sorella Sofia
Nella camera mortuaria di Palermo, in attesa dell’autopsia sul corpo del fratello, la giovane Sofia ha raccontato la tragica notte che ha sconvolto la Sicilia intera: “(Il killer) Ha puntato la pistola alla tempia di mio fratello e lo ha ucciso senza motivo. Io l’ho inseguito, lui ha tirato una bottiglia alla fidanzata di Paolo. Io, inseguendolo, ho cercato di tirargliene un’altra. Poi da lontano lui ha puntato la pistola anche contro di me e sono scappata verso il locale”.
“Avevamo già visto quel ragazzo, mi aveva colpito la faccia aggressiva, veniva ogni sabato al locale. Lo conoscevamo di vista: uno con cento collane d’oro al collo e la barba lunga non passa inosservato”, ha aggiunto.
Secondo un’altra testimone, Paolo sarebbe stato prima colpito da una bottiglia di birra alla nuca e poi dal colpo di pistola. “Si è subito accasciato a terra”, aggiunge la donna.
La camera ardente al Palaoreto
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – che ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali di Paolo Taormina – ha disposto l’interruzione dal 14 ottobre di tutte le attività all’interno del PalaOreto, in via Santa Maria di Gesù, affinché la struttura possa ospitare la camera ardente del giovane. L’Amministrazione comunale, attraverso l’assessore allo Sport Alessandro Anello, si occuperà del coordinamento dell’allestimento sulla base delle tempistiche dettate dall’autorità giudiziaria.
Allarme violenza
Con l’omicidio di Paolo Taormina il dibattito pubblico si è nuovamente infiammato sui temi della violenza giovanile e della sicurezza pubblica. Le armi sono sempre più facili da reperire, la cultura mafiosa trionfa – come denunciato dal Centro Pio La Torre – e anche una semplice serata nei luoghi della movida può trasformarsi in un batter d’occhio in violenza e morte. Ne parlano tutti, dai sindacati alle autorità. E il caso è finito anche a Roma: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, infatti, ha accettato di incontrare – in un vertice straordinario sul tema sicurezza – il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla, mercoledì mattina.
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