Omicidio Piersanti Mattarella, commemorazioni a Palermo e Castellammare - QdS

Omicidio Piersanti Mattarella, commemorazioni a Palermo e Castellammare

Omicidio Piersanti Mattarella, commemorazioni a Palermo e Castellammare

Redazione  |
lunedì 06 Gennaio 2025

Le cerimonie in ricordo dell'ex politico della Democrazia Cristiana ucciso da Cosa Nostra il 6 gennaio 1980

45 anni fa veniva ucciso a Palermo il Presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, esponente di spicco della Democrazia Cristiana e fratello maggiore dell’attuale Capo dello Stato. Oggi nel capoluogo siciliano si terrà una commemorazione in sua memoria nel luogo dell’omicidio alla presenza di autorità civili e militari. Un’altra cerimonia si terrà a Castellammare del Golfo (TP), dove il politico è sepolto.

Mattarella, 45° anniversario del suo omicidio: commemorazioni a Palermo e Castellammare del Golfo

Inizierà con la deposizione di corone d’alloro sul luogo dell’omicidio in via Libertà a Palermo la giornata in ricordo di Piersanti Mattarella, l’ex Presidente della Regione siciliana ucciso da Cosa Nostra il 6 gennaio del 1980. Alla cerimonia in via Libertà parteciperanno autorità civili e militari. Un’altra cerimonia si terrà a Castellammare del Golfo dove il politico democristiano, fratello maggiore del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è sepolto.

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Dopo 45 anni, le indagini hanno portato a svelare i nomi degli assassini dell’ex esponente della Democrazia Cristiana. L’operazione, secondo quanto riporta Repubblica è stata compiuta da Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese. Secondo le ricostruzioni riportate sul quotidiano, Lucchese era alla guida dell’auto utilizzata per eseguire l’assassinio e sarebbe stato Madonia a sparare i sei colpi fatali a Mattarella. Entrambi all’epoca avevano 20 anni ed erano in piena ascesa nelle rispettive famiglia mafiose. Oggi, i due sono detenuti e condannati all’ergastolo e stanno scontando la pena da oltre 30 anni.

I due erano finiti sotto inchiesta con l’accusa di essere i killer di Mattarella. Ad ipotizzarlo era stato il giudice Giovanni Falcone che indagò sulla morte del governatore. L’assassino stesso del Presidente della Regione è a volto scoperto e visto da 5 testimoni. Dopo 45 anni la Procura di Palermo ha accolto nuove rivelazioni, dati e riscontri che rafforzano il quadro dell’accusa nei confronti dei nuovi indagati nell’omicidio di Mattarella.

Schifani: “Mattarella volle una Regione con le carte in regola, ora verità e giustizia”

“La Regione Siciliana rinnova il proprio commosso omaggio a una figura straordinaria, che ha rappresentato un faro di integrità e coraggio nella lotta contro ogni forma di illegalità. Piersanti Mattarella, con la sua azione riformatrice, perseguiva un’idea di Regione con ‘le carte in regola’, fondata sulla trasparenza, sull’efficienza e sul rispetto delle istituzioni. Oggi ricordiamo non solo il suo sacrificio, ma anche il suo straordinario esempio, che continua a guidare il nostro impegno quotidiano per una Sicilia libera dalla mafia e dalle ingiustizie”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, in occasione del 45° anniversario dell’omicidio del presidente della Regione, Piersanti Mattarella.

“Accogliamo con speranza e fiducia – prosegue Schifani – la nuova indagine avviata dalla Procura di Palermo per fare finalmente piena luce sugli esecutori materiali del suo barbaro assassinio. È un passo necessario per restituire verità e giustizia, non solo alla memoria di Mattarella e ai suoi familiari, ma a tutti i siciliani che credono in un futuro di legalità e progresso. Nel suo ricordo ribadiamo con forza il nostro impegno per costruire una Sicilia migliore, nel solco dei valori che egli ha incarnato”.

Il presidente Schifani ha delegato l’assessore Scarpinato per rappresentare il governo regionale durante la cerimonia di commemorazione di stamattina in via Libertà.

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