La donna, che non si è mai scusata con la famiglia del povero Willy Monteiro, è convinta dell'innocenza dei figli. Li ritiene vittime di un "complotto mediatico"

Marco e Gabriele Bianchi, in carcere per aver ucciso a botte – nel settembre dell’anno scorso – Willy Monteiro di 21 anni, sarebbero adesso “vittime” di violenze in cella da parte di altri detenuti. Adesso emergono anche delle intercettazioni shock registrate nel corso delle telefonate tra la madre Simonetta Di Tullio e il figlio Gabriele.

Le intercettazioni sono state riportate dal quotidiano Repubblica. “L’hanno messo in prima pagina manco fosse morta la regina (…) – ha detto la donna a proposito di Willy Monteiro -. A momenti muoio. Non ci sta più nessuno, ti hanno abbandonato tutti, amore mio. Ci dobbiamo vendere le macchine, tutto, non ci è rimasto più niente (…) Quel poraccio di tuo padre, quello te lo dico non tiene coraggio a venì né qua, né da te e né da.. sennò gli piglia l’infarto”.

La donna è convinta che i figli siano innocenti, nonostante la loro confessione. La morte di Willy sarebbe per lei “una disgrazia” non eccessivamente grave da spiegare la risonanza mediatica che ha avuto, anche perché a essere morta “non è mica la regina”.

La madre dei fratelli Bianchi è convinta di poter riscattare la propria famiglia, vittima così di un “complotto mediatico”: “Una volta dimostrato… Tutta quella fanga che ci hanno messo in cima e che hanno visto l’innocenza di te e di tuo fratello saremo soltanto noi famiglia, a casa mia – ha detto durante la conversazione -. Quando sarà tutto finito, quante persone mi levo davanti.. quante!”.
A essere tirata in ballo da Di Tullio persino l’ex fidanzata di Marco Bianchi, che lo ha lasciato a seguito dell’omicidio: “Ci dicono tutti cose brutte e anche lei ti ha abbandonato”.
La donna è particolarmente in ansia per il figlio Marco, che non riesce a vivere bene il carcere. Ma dalla tragedia ad oggi non ha mai parlato, né si è mai scusata con la famiglia Monteiro.