A Qds.it il professore Antonio Cascio, primario del reparto di malattie infettive del Policlinico di Palermo, parla di Covid e della nuova ondata causata da Omicron 5
A Qds.it il professore Antonio Cascio, primario del reparto di malattie infettive del Policlinico di Palermo, parla di Covid e della nuova ondata, causata da una nuova sottovariante, Omicron 5. “Non è più pericolosa e dovremmo passare un’estate più o meno tranquilla – dice – ma i fragili facciano attenzione”.
Omicron 5, i sintomi
Cascio spiega: “Tutto inizia con il mal di gola, il primo, vero sintomo che qualcosa non va. I sintomi di Omicron 5 sono un po’ più evidenti . Qui c’è spesso la febbre e in molti casi tutto inizia con un forte mal di gola, problema un tempo meno diffuso (c’era molto spesso mal di testa). Ma qualcuno sviluppa anche raffreddore o la tosse, oltre ad avere debolezza e dolori diffusi che invece si trovavano anche in chi era infettato da altre sottovarianti. Ormai difficilmente scompaiono gusto e olfatto, come accadeva con Delta”.
Omicron 5, contagiosità
Si tratta di una variante estremamente contagiosa, conferma Cascio. “Importante dunque, soprattutto per i più fragili, continuare ad usare le mascherine”.
Omicron 5, incubazione e quanto dura
L’incubazione è ormai scesa a 2-3 giorni, ma la positività per Omicron 5 è meno duratura di quella alle sottovarianti precedenti, anche dopo meno di una settimana ci si negativizza.
Omicron 5 è più grave?
No, non è più patogena o virulenta. “Non è più grave – dice Cascio – nella stragrande maggioranza dei casi ha sintomi lievi, anche assenti. I fragili, soprattutto se non vaccinati, corrono dei rischi”.
Omicron 5, i tamponi funzionano?
“Si, i tamponi funzionano anche con questo nuova variante, ma vediamo troppi fai da te a casa – dice Cascio -. Persone che dopo essere risultate positive stanno a casa e non si denunciano per evitare la quarantena”.