Feste, concerti negli stadi, processioni e un liberi tutti totale. E così Omicron 5 dilaga, in Sicilia e nel resto d'Italia. Con i soliti problemi: ospedali in affanno, contagi alle stelle
Feste, concerti negli stadi, processioni e un liberi tutti totale. E così Omicron 5 dilaga, in Sicilia e nel resto d’Italia. Con i soliti problemi: ospedali in affanno, contagi alle stelle. E il peggio potrebbe ancora arrivare.
“Sono decisive queste 2-3 settimane di luglio. Vedremo alla fine come saranno i contagi, anche alla luce del festino e di altre iniziative”. A dirlo il primario di malattie infettive dell’ospedale Cervello di Palermo, Massimo Farinella. Che critica: “C’è stata una sottovalutazione del rischio da parte della gente: a marzo scorso è cessato lo stato di emergenza non la pandemia. La situazione dal punto di vista epidemiologico era abbastanza prevedibile. Il liberi tutti è stato fuorviante”.
Sbagliato eliminare le mascherine
“L’errore più grande è stato eliminare l’obbligo di mascherina in bar, ristoranti, negozi, supermercati, teatri, stadi. Andava mantenuto ovunque ci fosse un super afflusso e una conseguente perdita del distanziamento – dice Farinella -. La semplice raccomandazione a utilizzare i dispositivi di protezione, come dimostrano i dati sul contagio, non serve a niente. Prima avevamo a che fare con un virus che infettava molto meno, una persona ne contagiava altre 2, ora ne contagia 15-17. Anche chi è già stato infettato si reinfetta facilmente”
Ospedali in affanno
Farinella allarma anche sulla situazione negli ospedali: “Al Cervello l’80% dei posti è occupato, e continuano ad arrivare pazienti. Anche nel resto della Sicilia la situazione è questa. Ed è grave”
I contagi in Sicilia
Nella settimana dal 4 al 10 luglio si registra un incremento delle nuove infezioni, in linea con la tendenza nel territorio nazionale. L’incidenza di nuovi positivi è pari a 62842 (+32.03%), con un valore cumulativo di 1309/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Siracusa (1546/100.000 abitanti), Messina (1515/100.000), Agrigento (1451/100.000) e Ragusa (1360/100.000).
Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 ed i 69 anni (1543/100.000), tra i 70 ed i 79 anni (1482/100.000) e tra i 45 e i 59 anni (1437/100.000). E’ quanto emerge dal bollettino settimanale Dasoe inviato dalla Regione Siciliana in merito all’epidemia Covid sul territorio regionale. Le nuove ospedalizzazioni sono in lieve aumento.
Si conferma, pertanto, una situazione epidemica acuta anche nella settimana di monitoraggio trascorsa, con un’incidenza elevata ma ospedalizzazione in proporzione più contenuta. I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 6 al 12 luglio. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 27,15%. Hanno completato il ciclo primario 71.984 bambini, pari al 23,35%.