Covid in Sicilia, parla Iacobello: "Autunno tranquillo con questi numeri"

Covid in Sicilia, Iacobello: “Forse siamo a un passo dalla fine dell’incubo”

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Covid in Sicilia, Iacobello: “Forse siamo a un passo dalla fine dell’incubo”

Giuseppe Bonaccorsi  |
sabato 27 Agosto 2022

Parla il primario Iacobello: "Se il virus si manterrà tale avremo un inverno molto tranquillo". Favorevole alla commissione tecnica per rivedere i parametri dei decessi Covid"

Sul fronte della pandemia covid, nonostante i numeri, gli esperti sono fiduciosi e sostengono che siamo in una fase di estrema calma che fa ben sperare per l’autunno alle porte.

Uno degli infettivologi che sostiene questa tesi  è il primario di Malattie infettive del Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello. “Lasciando libero il virus di circolare – spiega – abbiamo creato un circolo virtuoso che ha portato l’Omicron a diventare molto benigno e a produrre anticorpi specifici e veramente protettivi”.

Allora lei sostiene che finalmente stiamo uscendo da questa lunga fase di emergenza?

“Sono convinto  che se il virus non subirà  altre varianti ci ritroveremo presto in una nuova fase di endemizzazione con sporadici casi e cluster circoscritti e sempre più blandi. Nella virologia generale i virus in qualche modo alla fine sono costretti a convivere con l’uomo e hanno interesse a mantenere vivo l’ospite non ad ucciderlo. Se al contrario dovesse arrivare un nuovo ceppo allora il discorso cambierebbe, ma sono fiducioso che non ci ritroveremo più nelle fasi di seria emergenza perché qualsiasi virus arrivi troverà una popolazione immunizzata da vaccini e guariti”.

Centaurus, si allontanano i pericoli

Ma è ancora l’Omicron 5 il ceppo più diffuso nel nostro paese?

“Da noi prevalentemente abbiamo contagi da Omicron 5. Abbiamo avuto alcune segnalazioni di altri ceppi, come il Centaurus, ma non è seguito un reale incremento e neanche l’Oms ha lanciato l’allarme su una possibile diffusione massiccia del nuovo ceppo. Quindi ritengo che i timori di un suo arrivo sono le feste di Natale sia scongiurato”.

Intanto, il sessantenne catanese ricoverato da alcune settimane alla rianimazione del Policlinico diretta dal primario Ettore Panascia è uscito dalla fase critica della Ecmo (la ventilazione extracorporea) e mercoledì è stato trasferito in Pneumologia al San Marco per avviare la riabilitazione polmonare.

Come si spiega il sessantenne senza patologie e tri vaccinato finito in Ecmo per Omicron 5?

“Si tratta di situazioni molto rare in cui evidentemente anche un virus banale può avere un effetto devastante. Questo può succedere anche con un raffreddore. E’ chiaro che la risposta individuale ha sempre un valore notevole in alcuni soggetti”.

“Ci vuole una commissione sui decessi covid”

Lei invita alla tranquillità. Intanto in Italia si continua a fare la conta dei contagi e dei decessi

“Dobbiamo chiarire alcuni punti. In primis io mi trovo molto d’accordo col prof. Bassetti il quale ha sollecitato la costituzione di una commissione tecnica che si occupi realmente di valutare con attenzione quali sono stati realmente i casi Covid mortali e quali non. Visto che noi siamo la nazione col più alto tasso di mortalità da Covid ci deve essere qualcosa nei conteggi che non quadra”

Probabilmente il fatto è che in Italia anche un infartuato col Covid, risultato positivo al tampone di accesso in ospedale e poi deceduto viene conteggiato tra i decessi Covid

“Esattamente. E la conferma arriva anche dal mio reparto dove al momento non ho alcun paziente Covid con un quadro polmonare serio, ma ho invece molti degenti che hanno altre patologie gravi che poi li portano alla morte. Ora questa abitudine di tamponare tutti i soggetti che accedono nelle strutture sanitarie indipendentemente dai sintomi porta a questa anomalia. Noi abbiamo più volte sollevato il problema, ma finora senza grandi soluzioni”.

Giuseppe Bonaccorsi

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