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Onde elettromagnetiche, “Servono nuove norme”

Alla Camera il convegno promosso dal senatore Romagnoli. “Obbligo del Piano antenne per i Comuni”

ROMA – “Dopo la recente sentenza della Corte di Appello di Torino, che ha confermato il nesso esiziale tra esposizione alle onde elettromagnetiche e l’insorgenza di alcune patologie come i tumori al cervello, occorre individuare misure per limitare potenziali effetti nocivi per la salute dovuti all’esposizione ad onde elettromagnetiche”. Ne è convinto il senatore del M5S Sergio Romagnoli, promotore del convegno dal titolo “Pronti all’innovazione che cambierà il mondo?”, al quale a Palazzo dei Gruppi della Camera hanno preso parte, fra gli altri, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, il sottosegretario allo Sviluppo economico Mirella Liuzzi, il presidente dell’Ispra Stefano Laporta e Raffaele Guariniello, già magistrato presso la Procura di Torino.

“Il tema delle emissioni elettromagnetiche da tempo è al centro del dibattito politico, a distanza di 20 anni dall’introduzione della legge quadro del 2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici ritengo non più rinviabile un aggiornamento, quantomeno della disciplina vigente”, ha osservato Romagnoli.
“Occorre – ha aggiunto l’esponente del M5S – operare una scelta, capace di contemperare opposti interessi: il diritto alla salute dei cittadini e alla tutela dell’ambiente da un lato e le esigenze degli operatori economici, in un mondo sempre più interconnesso, tecnologico e globalizzato”.

Per Romagnoli le principali modifiche alle norme vigenti dovrebbero riguardare: “l’introduzione dell’obbligo per i Comuni di dotarsi di un Piano Antenne, previsto in via facoltativa dalla legge vigente per gli enti locali, insieme a quello per gli operatori che forniscono le reti di comunicazione di ridurre al minimo le cause di contenzioso tra compagnie private e Comuni così da lasciare integri a favore di questi ultimi gli introiti derivanti dalla locazione di aree pubbliche destinate all’installazione di impianti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili”. E ancora per l’esponente del M5S occorre “intervenire sui tempi di misurazione e il rilevamento dei livelli di campo elettromagnetico, fissati in 24 ore, a fronte di una media di 6 minuti indicata da una norma abrogata nel 2012 dal Governo Monti”.