I talebani chiedono di parlare ai leader mondiali alle Nazioni Unite questa settimana all’assemblea generale dell’Onu.
Per questo, secondo quanto scrive la Reuters, hanno nominato il loro portavoce con sede a Doha, Suhail Shaheen, come ambasciatore delle Nazioni Unite dell’Afghanistan.
Il ministro degli Esteri talebano Amir Khan Muttaqi ha presentato la richiesta in una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il nodo delle donne
“I talebani vorrebbero parlare all’Onu? Prima dimostrino di rispettare i diritti delle donne. Servono fatti, non parole” ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a New York.
Ma, proprio sul fronte delle parole, Zabihullah Mujahed, portavoce e vice ministro dell’Informazione e della Cultura, intervistato dal Corriere della Sera, ha detto: “Non possiamo ignorare che le donne sono una componente importante della nostra società. Sosteniamo che devono poter studiare e lavorare, ma nel rispetto della legge islamica. Dobbiamo garantire la loro sicurezza morale e fisica. Negli ultimi anni erano minacciate. E dobbiamo creare i meccanismi necessari a proteggerle. Va però anche aggiunto che nei nostri ministeri dell’Educazione, Sanità e negli aeroporti le donne sono già tornate a lavorare. Dateci tempo e le cose si metteranno a posto”.
Le ragazze riprendano gli studi
“Stiamo lavorando per completare le procedure affinché le ragazze possano riprendere gli studi” ha detto Zabihullah Mujahid parlando a nome del governo talebano, durante una conferenza a Kabul, secondo quanto riporta Tolo News.
Le autorità annunciate dopo la presa del potere in Afghanistan sono “provvisorie”, hanno ripetuto i talebani, a più di un mese dalla resa di Kabul, assicurando che lavoreranno per un “governo più inclusivo” in riferimento alle donne, completamente assenti, e rappresentanti delle minoranze. Secondo il portavoce dei talebani e attuale del loro governo, Zabihullah Mujahid, i vertici del gruppo valutano le possibilità e lavorano per un “governo più inclusivo”.
Il nuovo Governo afghano
I talebani hanno intanto hanno appunto completato la formazione del loro governo annunciando la nomina di 17 tra ministri e vice ministri, ma nessuna donna e un solo esponente di etnia hazara.
Come spiegato da Mujahid, le nomine sono state ufficializzate da un decreto firmato dalla Guida Suprema dell’emirato islamico, Hibatullah Akhundzada.
Tra le più rilevanti si registrano quella di un abitante del Panshir, l’ultima zona dell’Afghanistan espugnata dai Talebani, come ministro ad interim del Commercio, e quella di un hazara come vice ministro della Sanità.
Due comandanti talebani, Sadr Mullah Mohammad Ibrahim e Mullah Abdul Qayum Zakir, sono stati nominati rispettivamente vice ministri dell’Interno e della Difesa.
Nella selezione dei candidati, ha precisato Mujahid, è stato tenuto conto soprattutto delle loro capacità professionali.
Esclude donne e minoranze
Le prime nomine del nuovo governo di Kabul erano state fortemente criticate perché avevano visto l’esclusione di donne e minoranze. Ma le nuove non si discostano molto da quella linea. Il governo talebano ad interim resta composto esclusivamente da uomini.
Quanto alla cerimonia di insediamento del nuovo governo “non si terrà”, ha dichiarato Mujahid, spiegando che in questo momento intendono concentrarsi per garantire i servizi alla popolazione.
I talebani riconoscono “alcuni problemi in varie province” dell’Afghanistan per attacchi a giornalisti e mezzi di comunicazione.
“I media sono importanti e sosteniamo i media”, ha dichiarato Mujahid, secondo il quale questi “problemi” vengono “affrontati”.

