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NOMI e VIDEO | Palermo, le mani della mafia su affari edilizi e discoteche: 19 arresti dopo maxi blitz

Redazione
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Nuova operazione antimafia contro il mandamento di Uditore-Passo di Rigano: la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo ha infatti delegato alla Squadra Mobile e alla locale S.I.S.C.O. l’esecuzione di 19 arresti.

Gli indagati – 17 in carcere e 2 agli arresti domiciliari – sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi.

Operazione antimafia contro il mandamento Uditore-Passo di Rigano a Palermo

L’operazione si inserisce in più vasto contesto investigativo avviato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo sul territorio mandamentale Uditore-Passo di Rigano e ha visto il coinvolgimento, tra i destinatari del provvedimento cautelare, di soggetti apicali del gruppo criminale già emersi nelle trascorse investigazioni come “uomini d’onore” appartenenti all’ala corleonese di Cosa nostra.

In particolare, nel corso dell’indagine che ha portato all’odierna operazione antimafia è emersa la volontà di alcuni indagati, dopo un aver scontato un periodo di detenzione, di consolidare le posizioni di potere all’interno del mandamento anche attraverso il controllo e la gestione delle attività produttive legate in particolar modo al settore dell’edilizia.

Operazione antimafia a Palermo, i nomi degli indagati

Tra le principali figure al centro del blitz c’è il boss Franco Bonura, attivo nella riorganizzazione delle attività imprenditoriali del mandamento dopo la scarcerazione. Assieme a lui, tra gli indagati figurano anche altri due scarcerati noti nell’ambito di Cosa nostra: Agostino Sansone e Girolamo Buscemi.

Di seguito i nomi di tutti gli indagati. In carcere:

  • Francesco Bonura;
  • Girolamo Buscemi;
  • Agostino Sansone;
  • Giovanni Buscemi;
  • Eugenio Avellino;
  • Dario Avellino;
  • Giacomo Avellino;
  • Alessandro Costa;
  • Giuseppe Costa;
  • Gaetano Manlio Porretto;
  • Giuseppe Sansone;
  • Gaspare Perna;
  • Angelo Rosario Parisi;
  • Giusto Catania;
  • Domenico Salerno;
  • Roberto Sansone;
  • Mauro Pace.

Agli arresti domiciliari, invece, Antonino Buscemi e Michele Spataro.

Gli affari della mafia

Di affari si occupava un esponente mafioso, Bonura, figura apicale nelle storiche dinamiche di Cosa nostra, risultato – nelle indagini collegate all’operazione antimafia – “particolarmente attivo nella riorganizzazione di una rete relazionale costruita con l’intento ribadire la propria forza e ingerenza, ma anche al fine di condividere i vantaggi economici delle iniziative imprenditoriali” in ambito edilizio.

Durante le indagini, gli operatori hanno documentato sporadici incontri in locali ricettivi al fine di allacciare e consolidare relazioni con esponenti siciliani della vita politica e imprenditoriale.

Tra incontri, debiti e violenza

Nell’ambito dell’odierna operazione antimafia, gli inquirenti hanno documentato anche incontri periodici tra alcuni indagati all’interno di un fondo agricolo nell’area di Passo di Rigano, in forma altamente riservata, finalizzati a un confronto sullo stato dell’associazione mafiosa.

Tra gli indagati sarebbe stato siglato un patto di garanzia per un ingente debito maturato in passato in favore di un altro storico mafioso ergastolano stragista dello stesso territorio, oggi in regime di carcere duro. Il sodalizio sgominato dall’ultima operazione antimafia di Palermo avrebbe anche esercitato pressioni al fine di garantirsi il controllo delle attività produttive insistenti nel settore edilizio, favorendo le imprese collegate a imprenditori sodali agli odierni indagati.

Sempre nell’ambito dell’odierna operazione antimafia contro il mandamento di Uditore-Passo di Rigano, gli inquirenti hanno acquisito elementi indiziari anche nei confronti di alcuni nuovi esponenti, sodali alla stessa compagine mafiosa, attivi nel campo delle estorsioni e anche figure di riferimento in alcune iniziative imprenditoriali particolarmente redditizie per il gruppo criminale.

Tra queste la società A.C. MILANO, che gestiva la discoteca Notre Club, dove, fin dalla sua inaugurazione, si sono verificati diversi episodi di violenza, culminati anche, il 21 dicembre 2023, con l’omicidio di un giovane di 22 anni, Rosolino Celesia. Secondo gli inquirenti, il locale sarebbe riconducibile ai Sansone.

Operazione antimafia a Palermo, i provvedimenti

Nel corso dell’operazione si è anche proceduto al sequestro preventivo di beni immobili e imprese, comprensivo delle quote sociali, nonché di rapporti bancari riconducibili, a vario titolo, agli indagati per un valore stimato di circa 10 milioni di euro. L’attività esecutiva è stata supportata dal contributo operativo di equipaggi del reparto prevenzione crimine, di Unità Cinofile della Polizia di Stato e di personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica.

Il provvedimento cautelare odierno si basa sui gravi indizi di colpevolezza e su un quadro indiziario emerso nel corso delle attuali indagini, ma per gli indagati le reali responsabilità saranno accertate in sede di giudizio come previsto dalla legge.

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Immagine di repertorio