Ben 15 misure cautelari e un sequestro da oltre 8 milioni di euro: ecco i dettagli sul caso di maxi frode scoperto dalla Finanza. La sede del gruppo criminale era a Catania.
Ben 15 indagati (due in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 9 destinatari di interdittiva), un maxi sequestro che da oltre 8 milioni di euro e Finanza in azione in diverse province d’Italia (Catania, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese): è il risultato dell’operazione “Dentro o fuori“, partita dall’indagine su un caso di frode fiscale che avrebbe coinvolto 28 società commerciali.
A coordinare le indagini sul caso è la Procura della Repubblica Etnea. I finanzieri hanno eseguito nelle scorse ore le 15 misure cautelari ordinate dal giudice per le indagini preliminari.
Operazione Dentro o fuori a Catania, caso di frode: gli indagati
Di seguito i nomi degli indagati e degli arrestati nell’ambito dell’operazione anti-frode nelle province di Catania, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese:
In carcere:
- Antonio Paladino, 61 anni, di Monza;
- Gaetano Sanfilippo, 47 anni, di Gela.
Agli arresti domiciliari:
- Sergio Riitano, 55 anni, di Cosenza;
- Giuseppe Paparatto, di 55 anni, di Ricadi (Cz);
- Mariangela Granvillano, di 42 anni, di Nicosia;
- Simonetta Massimi, di 56 anni, di Roma.
Destinatari del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche per un anno:
- Angelo Portale, 47 anni, di Catania;
- Angela Di Prima, 63 anni, di Catania;
- Caterina La Ferlita, 49 anni, di Caltagirone;
- Domenico Francesco Strano, 58 anni, di Catania;
- Maria Salvo, 51 anni, di Caltagirone;
- Adriana Mercorillo, 46 anni, di Caltagirone;
- Gianluca Tagliaferro, 24 anni, di Catania;
- Cinzia Gianformaggio, 27 anni, di Ragusa
- Monica Lo Savio Pagano, 27 anni, di Catania.
Operazione Dentro o fuori, le società coinvolte e sotto sequestro
Di seguito, invece, le società coinvolte nell’indagine e quindi sottoposte a provvedimento di sequestro preventivo.
- Consorzio In&Out, con sede legale a Firenze;
- Consorzio Logatrans, con sede legale a Roma;
- Il Nibbio Soc. Coop. A.R.L., con sede legale a Pomezia (RM);
- Eolo Servizi Otelleria S.r.l., con sede legale a Milazzo (ME);
- Mar Giallo Soc. Coop., con sede legale a Roma;
- Tecnosoluzioni Soc. Coop. A.R.L., con sede legale a Roma;
- Aries Soc. Coop. A R.L., con sede legale a Roma;
- Bitmaster S.r.l., con sede legale a Roma;
- Dinabyte S.r.l., con sede legale a Roma;
- Empedocle S.r.l., con sede legale a Catania;
- New Solar S.r.l., con sede legale a Catania;
- Venus S.r.l., con sede legale a Catania;
- Ciclopi S.r.l., con sede legale a Catania;
- Helios Soc. Coop., con sede legale a Roma;
- Longobarda Servizi Otelleria S.r.l., con sede legale a Milano;
- Sole Mare S.r.l., con sede legale a Catania;
- La Pratica Facile Soc. Coop. A R.L., con sede legale a Guidonia Montecelio (RM);
- Pitagora Servizi Aziendali S.r.l., con sede legale a Roma;
- Faraglioni Servizi Otelleria S.r.l., con sede legale a Milazzo (ME);
- Maremma Servizi Otelleria S.r.l., con sede legale a Firenze;
- Demetra Promotion S.r.l., con sede legale a Roma;
- Iside Innovation S.r.l., con sede legale a Roma;
- Eos Software S.r.l., con sede legale a Milano;
- Evan Software, con sede legale a Firenze;
- Aristotele Tecnology S.r.l., con sede legale a Catania;
- Archimede Servizi Aziendali S.r.l., con sede legale a Roma;
- Sofocle Tecnology S.r.l., con sede legale a Catania;
- Italica Servizi Aziendali S.r.l., con sede legale a Roma.
Le indagini
L’operazione Dentro o fuori della Guardia di Finanza di Catania ha permesso di applicare 15 misure cautelari e indagare altre 14 persone per associazione a delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (FOI), dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta mediante l’utilizzo di FOI nonché indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.
Le indagini, svolte anche mediante attività di intercettazione telefonica e ambientale, accertamenti bancari, acquisizioni documentali, escussione di persone informate sui fatti e servizi di osservazione, hanno portato alla luce, nell’attuale fase del procedimento in cui non si è ancora instaurato il contraddittorio con le parti, un diffuso sistema di frodi fiscali, realizzato attraverso la creazione di consorzi di imprese con il solo scopo di operare la somministrazione illecita di manodopera a favore delle aziende clienti, celata sotto forma di falsi appalti di servizi.
Le investigazioni sono iniziate dopo una serie di controlli fiscali, che avrebbero fatto emergere i segnali di un fenomeno illecito organizzato e particolarmente diffuso, specie tra le imprese operanti nel settore turistico-alberghiero di Sicilia, Calabria e Lazio, dannoso sia per l’Erario, a causa dell’ingente evasione di imposte (dirette e IVA) e contributi previdenziali, sia per le aziende che operano lecitamente sul mercato, meno concorrenziali rispetto a quelle che si sarebbero avvantaggiate della frode, in grado di praticare tariffe più convenienti in virtù dei conseguenti più elevati margini di guadagno.
Il modus operandi
Il meccanismo di frode smascherato dall’operazione Dentro o fuori prevedeva uno schema operativo ricorrente, suddiviso nelle seguenti fasi:
- Costituzione di entità giuridiche in forma di consorzi (con sede legale a Roma e Firenze) e società consorziate (oltre 26 susseguitesi nel tempo distribuite tra le province di Milano, Firenze, Roma, Catania e Messina), tutte prive di una propria organizzazione, di mezzi e senza l’assunzione di alcun rischio d’impresa, aventi di norma un ciclo di vita molto breve e con ingenti debiti tributari;
- Le società – legalmente rappresentati da prestanome, spesso nullatenenti e privi di competenze professionali adeguate – diventavano meri serbatoi di manodopera. I lavoratori assunti erano per lo più provenienti dalle aziende divenute clienti e venivano poi messi a disposizione proprio di queste ultime sotto forma di appalto di servizi fittizio.
Lo scopo delle aziende coinvolte nell’operazione Dentro o fuori sarebbe stato quello di esternalizzare, solo in apparenza, la forza lavoro, per trarne i seguenti vantaggi:
- per le società clienti, maggiore flessibilità a fronte di una riduzione di costi sul lavoro e degli oneri legati sia ai lavoratori che alla gestione degli appalti;
- per gli ideatori del “sistema consorzio”, gli ingenti profitti illeciti derivanti dal mancato pagamento allo Stato dei debiti erariali (per imposte e contributi) maturati dal consorzio e dalle consorziate, neutralizzati attraverso indebite compensazioni con crediti IVA inesistenti derivanti dal simulato acquisto di beni strumentali da società “cartiere”, in realtà appositamente costituite dal sodalizio criminale per emettere fatture false.
Operazione dentro o fuori, il centro operativo a Catania
Le indagini hanno permesso di comprendere che il centro decisionale di tutto il sistema fraudolento sarebbe ubicato a Catania, nello studio di un commercialista e del suo collaboratore, promotori e organizzatori del sodalizio criminale sebbene gli stessi non abbiano ricoperto alcun ruolo formale nei consorzi e nelle consorziate e nonostante il fatto che le tali società avessero sede legale in diverse province italiane (Milano, Firenze, Roma, Messina e Catania), talvolta presso civici inesistenti o locali vuoti e/o in disuso.
L’attività si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura e dalla Guardia di finanza di Catania a tutela della finanza pubblica.
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