Operazione Kynara, mafia e droga a Catania: i nomi degli arrestati

Operazione Kynara, la mafia e il controllo sul traffico di droga a Catania – NOMI degli arrestati

Operazione Kynara, la mafia e il controllo sul traffico di droga a Catania – NOMI degli arrestati

Redazione  |
giovedì 15 Dicembre 2022

Blitz antimafia e antidroga a Catania, duro colpo al clan Cappello-Bonaccorsi: smantellato l'asse della droga che legava Sicilia e Calabria. Coinvolto anche un minore: i dettagli dell'operazione.

Emergono i dettagli dell’operazione Kynara a Catania, in seguito sono stati eseguiti 30 arresti – 23 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 7 misure di arresti domiciliari – per reati di droga e mafia (in particolare, in affiliazione con il clan Cappello-Bonaccorsi). Inoltre, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i Minorenni di Catania ha disposto anche il collocamento in comunità nei confronti di un soggetto, minorenne all’epoca dei reati contestati.

I reati contestati agli arrestati sono: associazione di tipo mafioso, clan Cappello – Bonaccorsi, associazione finalizzata al traffico illecito di droga, cessione di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi da sparo.

Operazione Kynara a Catania, i nomi degli arrestati

Di seguito, i nomi degli arrestati del blitz di oggi.

Custodia cautelare in carcere

Alberto Bassetta (cl.1990);
Emanuele Cataneo (cl.1968);
Giuseppe Celentano (cl.1992);
Giuseppe Condorelli (cl.1982);
Giovanni Costa (cl.1984);
Corrado Di Mare (cl.1979);
Concetto Paolo Ficara (cl.1976);
Aurora Finocchiaro (cl.1999);
Vito Finocchiaro (cl.1978);
Antonino Florio (cl.1974);
Salvatore Mancarella (cl.1950);
Alessandro Marsengo (cl.1987);
Francesco Marzano (cl.1977);
Orazio Maugeri (cl.1972);
Sebastiano Miano (cl.1994);
Sebastiano Fabio Musumeci (cl.1971);
Paolo Nicita (cl.1979);
Crocifissa Maria Ravasco (cl.1971);
Gaetana Ravasco (cl.1969);
Sebastiano Tanasi (cl.1991);
Ignazio Villari (cl. 1965);
Michele Vinciguerra (cl. 1967);
Saverio Zoccoli (cl. 1984).

Arresti domiciliari

Luigi Cipolla (cl.1991);
Caterina Ficara (cl.1973);
Fortunata Ficara (cl.1975);
Rosa Nieli (cl. 1985);
Giuseppe Paviglianiti (cl.1993);
Agatino Prima (cl. 1968);
Maria Jessica Vinciguerra (cl. 1992).

Collocamento in comunità

Z. G. (cl. 2004).

Il traffico di cocaina tra Calabria e Sicilia

A coordinare le indagini dell’operazione Kynara, che ha permesso di smantellare un’associazione criminale legata al clan Cappello-Bonaccorsi, è stata la Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania. L’attività investigativa è iniziata ad agosto 2020.

L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.

“Asse della droga” tra Sicilia e Calabria, come funzionava

Le attività sono partite dal corriere calabrese Concetto Paolo Ficara, il quale avrebbe rifornito di stupefacenti alcuni trafficanti catanesi. Tra loro ci sarebbe anche Sebastiano Fabio Musumeci, operante nel rione San Cristoforo.

Sin dai primi approfondimenti investigativi sarebbero emerse frequenti e costanti consegne di ingenti quantitativi di cocaina da parte del corriere calabrese sia in favore di trafficanti catanesi che in favore di alcuni acquirenti operanti nelle province di Siracusa e Palermo.

La consegna della droga, Zoccoli il “re” dell’asse Reggio-Catania

A tal proposito, la mattina del 3 dicembre 2020, Concetto Paolo Ficara, dopo aver consegnato una partita di cocaina al catanese Orazio Maugeri, si sarebbe recato a Siracusa per consegnare un altro carico di stupefacente a Vincenzo Davì. Le forze dell’ordine hanno poi trovato quest’ultimo in possesso dei 3 chili di cocaina appena ottenuti e lo hanno quindi arrestato.

Dopo l’arresto di Davì, il traffico di cocaina sull’asse Reggio Calabria-Catania smantellato dall’operazione Kynara sembrerebbe essere stato gestito direttamente dal trafficante calabrese Saverio Zoccoli.

Infatti, a partire dal gennaio 2021, Zoccoli – avvalendosi dei propri corrieri, tra i quali Giuseppe Celentano, Paolo Nicita e il figlio minorenne – avrebbe fornito settimanalmente, con ingenti quantitativi di cocaina, i distributori catanesi Alberto Bassetta e Giacomo Ravasco. Questi ultimi sembrerebbero essersi poi occupati di rivendere i carichi di droga giunti nel capoluogo etneo, oltre che vari acquirenti catanesi (compreso il già citato Musumeci), palermitani e siracusani.

Bassetta e Ravasco (quest’ultimo soggetto già sottoposto a misura cautelare dopo un arresto precedente all’operazione Kynara) sarebbero affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato Michele Vinciguerra, inteso “u cardunaru”, membro di rango apicale del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente operante nell’ambito del traffico di droga, di cui sono rispettivamente genero e nipote.

Operazione Kynara, il clan Cappello-Bonaccorsi e i ruoli nell’associazione

Allo stesso gruppo criminale smantellato dall’operazione Kynara appartenevano anche Giuseppe Condorelli e Vito Finocchiaro.

L’8 aprile del 2021, in particolare, Michele Vinciguerra è stato scarcerato dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione dopo più condanne per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Non appena tornato in libertà, avrebbe ripreso immediatamente le redini della propria consorteria delinquenziale, che costituisce un’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi nel rione San Cristoforo di Catania. Verosimilmente si sarebbe occupato del traffico di cocaina e in più occasioni avrebbe incontrato Saverio Zoccoli.

Le indagini hanno consentito di rilevare la probabile diversificazione dei ruoli rivestiti dai vari appartenenti all’associazione criminale i quali si occupavano delle diverse mansioni necessarie alla conduzione dell’illecita attività: approvvigionamento della sostanza; stoccaggio, confezionamento e distribuzione della stessa; gestione del denaro della “cassa comune” alimentata dagli introiti del traffico di droga e ridistribuzione degli utili tra i vari sodali.

Gli inquirenti che hanno portato all’operazione Kynara, con numerosi affiliati del clan Cappello-Bonaccorsi tra gli arrestati, hanno verificato anche le modalità dell’arrivo dei carichi di droga – che giungevano nella città di Catania dalla Calabria – e documentato gli incontri con i corrieri per la cessione della droga.

Sequestri di droga e armi

Inoltre, gli agenti hanno effettuato numerose attività di riscontro con diversi sequestri di ingenti quantitativi di droga (complessivamente, 41 kg di cocaina e 2 kg di hashish) e di armi (una pistola revolver con matricola abrasa e nr. 41 cartucce cal. 32).

I destinatari delle misure cautelari dell’operazione Kynara sono stati rintracciati questa mattina e poi condotti in carcere o sottoposti agli arresti domiciliari. Un soggetto, già detenuto per altra causa, ha ricevuto la notifica del provvedimento nel relativo istituto di pena. Anche il giovane destinatario della misura del collocamento in comunità è stato rintracciato e condotto nella struttura individuata.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal giudice per le indagini preliminari in sede, dovranno trovare conferma dopo il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

Hanno partecipato al blitz oltre 200 operatori della Polizia di Stato. Oltre alla Squadra Mobile della Questura di Catania, hanno collaborato gli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa e il Servizio Centrale Operativo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato nel Capoluogo etneo diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. Non è mancata la partecipazione del personale della Questura etnea e delle unità specializzate di Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo.

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