Operazione Tigre reale: sgominato "supermarket" della droga

VIDEO e FOTO | Giarre, operazione Tigre reale: sgominato il “supermarket” della droga nel quartiere Jungo

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VIDEO e FOTO | Giarre, operazione Tigre reale: sgominato il “supermarket” della droga nel quartiere Jungo

Redazione  |
martedì 23 Aprile 2024

La fiorente attività criminale di spaccio era quasi interamente gestita a conduzione familiare.

Alle prime ore di questa mattina, su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica, oltre 50 militari del Comando Compagnia Carabinieri di Giarre sono stati impegnati nell’esecuzione dell’operazione Tigre reale.

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Supportati dai reparti specializzati dell’Arma, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania, nei confronti di 4 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, nonché per acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

A corollario dell’attività, saranno inoltre notificati gli avvisi di conclusione indagini preliminari ad altri 20 soggetti nei confronti dei quali, pur essendo stata riconosciuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, non sono state emesse misure cautelari personali per assenza di esigenze cautelari. Questi ultimi sarebbero stati inseriti nel medesimo contesto associativo criminale e partecipi di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Operazione Tigre reale: la piazza di spaccio

L’operazione denominata Tigre reale, condotta da settembre 2019 a giugno 2021, si è sviluppata sia mediante tipologie d’indagine tradizionali, come i servizi di osservazione e pedinamento, sia attraverso un’attività tecnica di intercettazione. Queste hanno consentito numerosi riscontri oggettivi quali arresti in flagranza di reato, controllo degli acquirenti, sequestri di droga e denaro.

Le investigazioni avrebbero consentito di disarticolare un gruppo criminale dedito alla gestione di una redditizia piazza di spaccio nel quartiere “Jungo” di Giarre.

La conduzione familiare

Al vertice dell’associazione criminale vi sarebbero stati i pluripregiudicati VISCUSO Maurizio e SCIACCA Stefano Mario, quest’ultimo incaricato anche di essere il “cassiere” dei proventi illeciti. Avrebbero messo in piedi un vero e proprio “supermarket” della droga, fonte giorno e notte di approvvigionamento di cocaina e marijuana. Diverse le “misure di sicurezza” volte a prevenire o eludere eventuali blitz delle Forze dell’Ordine, come l’installazione di telecamere e la “fortificazione” della piazza con cancelli, grate in ferro e porte blindate.

Una fiorente attività criminale gestita a conduzione familiare. L’operazione Tigre reale avrebbe, infatti, consentito di accertare la partecipazione all’organizzazione di spaccio anche di altri componenti della famiglia Viscuso. Tra questi, i figli di VISCUSO Maurizio, tali VISCUSO Salvatore e Giuseppe, e la moglie ARCIDIACONO Rosa, la quale si sarebbe occupata di diffondere le direttive del marito agli altri appartenenti al gruppo.

Il ruolo dei due fratelli Viscuso

Nello specifico, l’indagine avrebbe appunto consentito di far luce sui ruoli dei due fratelli. Il minore VISCUSO Giuseppe, si sarebbe occupato dell’attività di spaccio e del recupero crediti relativo ad alcune consegne di stupefacente. Il maggiore, VISCUSO Salvatore, avrebbe avuto una funzione di alter ego del padre Maurizio. Il suo compito era quello di accompagnarlo nelle trasferte per il carico dello stupefacente e di contrattare insieme a lui il prezzo del quantitativo di droga approvvigionato.

Il fratello più grande avrebbe comunque mantenuto un ruolo “operativo” nell’ambito dell’organizzazione, in quanto avrebbe provveduto in prima persona al confezionamento e allo spaccio delle singole dosi di cocaina, trattando in prima persona con gli acquirenti, con la prerogativa di poter applicare eventuali sconti. Anche lui, infine, si sarebbe occupato del recupero crediti inerente alle cessioni di grossi quantitativi di stupefacenti. Determinati “clienti”, che godevano di una certa fiducia, avrebbero beneficiato della possibilità di non pagare la droga al momento dell’acquisto, ma di estinguere il debito successivamente, in un momento pattuito con VISCUSO Salvatore.

La fitta rete di vedette sarebbe stata invece gestita direttamente dalla moglie del capo, ARCIDIACONO Rosa, che avrebbe fornito direttive ben specifiche su come effettuare l’attività di vigilanza e sulle precauzioni da adottare in caso di presenza delle forze dell’ordine. La donna si sarebbe occupata, inoltre, in caso di momentanea assenza del marito e del figlio maggiore, di accogliere i corrieri e di ricevere la droga. In seguito, provvedeva alla pesatura dello stupefacente e aiutava nel successivo conteggio dei guadagni.

Operazione Tigre reale: l’affiliazione con il clan Laudani

L’operazione Tigre reale avrebbe, inoltre, permesso di accertare il placet di cui avrebbe goduto la famiglia VISCUSO da parte del “clan Laudani” di Piedimonte, nello specifico da parte di Antonio DI MAURO. Figlio di Paolo detto “u prufissuri” e responsabile dell’area di Giarre, DI MAURO ha avuto con VISCUSO Maurizio continui rapporti di frequentazione.

Un episodio emblematico del carattere verticistico dell’associazione e dell’impossibilità di mettere in discussione le direttive del promotore, sarebbe stato il brutale pestaggio, avvenuto nell’agosto 2020, ai danni di uno spacciatore al dettaglio. Questi, dopo essersi rifornito presso l’emporio della droga dei VISCUSO, avrebbe osato mettere in discussione la qualità e la modalità di taglio dello stupefacente, pretendendo di partecipare alla preparazione della cocaina da vendere, al fine di accertarsi di non essere raggirato.

Le misure cautelari dell’operazione Tigre reale

Nel corso delle attività dell’operazione Tigre reale i Carabinieri hanno arrestato 10 pusher per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente”. Hanno, inoltre, sequestrato oltre 1 kg di marijuana e 350 grammi di cocaina e la somma in contanti 1.000,00 € quale provento dell’attività di spaccio. Tutti erano corrieri per conto dei Viscuso.

La custodia cautelare in carcere è stata, invece, eseguita per:

  1. VISCUSO Maurizio, nato a Giarre il 31/01/1968 e ivi residente in corso delle Province n. 67, organizzatore e promotore dell’associazione;
  2. SCIACCA Stefano Mario, nato a Giarre il 30/01/1998, residente a Mascali in via Carlino n. 83, organizzatore e promotore;
  3. VISCUSO Giuseppe, nato a Giarre il 01/03/1994 e ivi residente in corso delle Province n. 67, partecipe;
  4. VISCUSO Salvatore, nato a Giarre il 31/07/1989, residente a Mascali in via San Giuseppe n. 129, partecipe.

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