Operazioni finanziarie sospette, in Sicilia denunciate 5.857 segnalazioni nel 2018 - QdS

Operazioni finanziarie sospette, in Sicilia denunciate 5.857 segnalazioni nel 2018

Serena Giovanna Grasso

Operazioni finanziarie sospette, in Sicilia denunciate 5.857 segnalazioni nel 2018

mercoledì 24 Luglio 2019

Banca d’Italia: l’Isola (8%), insieme a Lombardia, Lazio, Emilia e Veneto, spicca per attività legate al terrorismo. Nella nostra regione, in Calabria e Puglia rilevanti le azioni collegate al traffico di migranti

PALERMO – Quasi mille in più: a tanto ammonta l’incremento di segnalazioni di operazioni sospette pervenute all’Unità di informazione finanziaria per l’Italia nel corso del 2018 dalla Sicilia. Se nel 2017 tale numero era pari a 5.003, nel 2018 è salito a 5.857, ben il 17,1% in più (+854), ovvero il secondo incremento percentuale più sostenuto in Italia dopo le Marche (17,8%).

Secondo i dati contenuti all’interno del “Rapporto annuale 2018 – Unità di informazione finanziaria per l’Italia”, presentato dalla Banca d’Italia lo scorso 11 luglio, complessivamente a livello nazionale nel corso del 2018 è stato possibile contare 98.030 segnalazioni, il 4,5% in più delle 93.820 pervenute nel 2017. La Sicilia è l’ottava regione in Italia per numerosità di segnalazioni sopraggiunte.

Non si rilevano significative novità circa la distribuzione territoriale dell’operatività, che vede la Lombardia confermarsi quale prima regione di localizzazione (19.940), area in cui si registra una segnalazione su cinque (19,8%). Valori abbastanza consistenti si osservano anche in Campania (12.183), Lazio (9.545), Veneto (8.254), Emilia Romagna (6.887), Piemonte (6.341) e Toscana (6.977).

Una delle tipologie di segnalazioni più rilevanti negli ultimi anni è stata quella relativa al traffico di migranti, caratterizzata da elevata frammentazione di trasferimenti, spesso di importi singoli molto contenuti, con ricezioni da stati ricchi e limitati invii verso le zone di origine dei soggetti coinvolti, principalmente africane o mediorientali. Queste caratteristiche e la localizzazione in Sicilia, Calabria e Puglia, riportano l’operatività al fenomeno degli sbarchi, come peraltro confermato anche da evidenze investigative. Le stesse caratteristiche si sono riscontrate in operatività localizzate in zone di confine al Nord Italia (principalmente Trieste e Imperia) e possono presumibilmente riferirsi a ingressi di migranti via terra.

La distribuzione geografica delle segnalazioni di finanziamento del terrorismo tende a caratterizzarsi per una maggiore incidenza delle regioni e delle province a più alta densità di stranieri. Un quarto delle segnalazioni è localizzata in Lombardia (25,2%), seguita da Lazio (11,3%), Emilia-Romagna (9,8%), Veneto (8,5%). Relativamente più contenuta rispetto al dato generale risulta la quota di segnalazioni delle regioni meridionali, con l’eccezione della Sicilia (7,9%).

Le segnalazioni complessivamente pervenute nel 2018 hanno riguardato operazioni eseguite per un valore di 71 miliardi di euro, contro i 69 dell’anno precedente. Tenendo conto anche della componente di operazioni sospette solo prospettate e non eseguite, il valore complessivo del flusso dell’anno si attesta a 90 miliardi di euro, rispetto agli 83 del 2017.

L’aggregato delle operazioni segnalate ma non eseguite (che nel 2018 si attesta a 19 milioni di euro) contempla per lo più operazioni che il segnalante si è astenuto dall’eseguire in ragione dell’accentuato grado di sospetto oppure che non possono essere portate a esecuzione in forza di un provvedimento di sospensione dell’Unità di informazione finanziaria. In entrambi i casi, per quanto prive di riflessi finanziari effettivi, tali operazioni rivestono interesse in quanto esprimono un valore predittivo di fattispecie operative che potrebbero essere tentate con successo presso altri punti del sistema.

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