Tra le proposte sul tavolo c’era quella delle dimissioni collettive dei 36 deputati regionali, cioè il 50% più uno proposto dal Movimento 5 stelle per far sciogliere il parlamento regionale e far cadere così il governo Schifani, e quella di presentare una mozione di sfiducia al presidente della Regione Siciliana avanzata dal leader di Controcorrente Ismaele La Vardera. Dopo il ritiro di tutti e 23 i deputati dell’opposizione politica regionale in una Abbazia alle porte di Palermo, iniziato ieri pomeriggio e conclusosi all’ora di pranzo di oggi, il Partito Democratico, il Movimento 5 stelle ed il Controcorrente al gruppo Misto ha maturato la decisione condivisa di presentare una mozione di sfiducia a Renato Schifani.
Nel giorno dell’interrogatorio a Cuffaro
La notte a San Martino delle Scale ha quindi portato consiglio all’opposizione di Palazzo dei Normanni che ha deciso di colpire il ferro finché è caldo senza concedere alla maggioranza di governo di ricompattarsi, e lo annuncia lo stesso giorno in cui a Palermo l’ormai ex segretario nazionale della nuova Democrazia Cristiana varcava la soglia del Palazzo di Giustizia per essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari che deciderà sull’arresto con riduzione ai domiciliari, oltre che per Totò Cuffaro anche per il capogruppo del gruppo Ars democristiano Carmelo Pace.
La Vardera (Controcorrente): “Chi firma mozione sta dalla parte giusta della storia”
“Abbiamo deciso intanto di essere compatti e mandare un messaggio chiaro a questo governo: vai a casa, non ci sono più le condizioni per mantenere questo governo in vita”, dice Ismaele La Vardera spiegando che “l’unico strumento che avevamo era la mozione di sfiducia che tutti insieme, tutti i deputati di opposizione prepareremo allargando a tutti gli altri deputati che vogliono mandare un messaggio chiaro”. Il fondatore di Controcorrente afferma inoltre che “oggi, chi firma questa mozione sta dalla parte giusta della storia; chi non la firmerà si assumerà le proprie responsabilità davanti ai siciliani”.
Catanzaro (Pd): “Chiediamo al governo Schifani di andare a casa”
Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’Ars, sulla tempistica del lavoro preparatorio per la mozione di sfiducia spiega: “Si parte da oggi. Il tempo di potere scrivere la mozione di sfiducia con quello che sono i contenuti e le motivazioni per le quali chiediamo al governo Schifani di andare a casa e chiediamo anche a tutti gli altri deputati che davvero vorrebbero insieme a noi liberare la Sicilia da questo governo. Quindi, nel più breve tempo possibile, nelle prossime giornate immaginiamo di depositare con le firme e con il contenuto la mozione di sfiducia”.
Di Paola (M5S): “Liberare la Sicilia dal cuffarismo”
Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, non ha dubbi in proposito: “È chiaro che Schifani fugge alle sue responsabilità. Noi lo abbiamo voluto inchiodare alle sue responsabilità, e sono tantissime. Costruiremo questa mozione di sfiducia, che verrà depositata nei prossimi giorni, ed ovviamente l’appello a votare e sostenere questa mozione di sfiducia è rivolto a tutti e settanta i deputati Schifani incluso. Perché è ora di liberare finalmente la Sicilia dal ‘cuffarismo’ e da questa mala gestione che va avanti oramai da tre anni”.
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