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L’ora della sveglia

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L’ora della sveglia

Stefano Modena  |
venerdì 26 Luglio 2024

Un attacco che avrebbe potuto cambiare il destino degli Stati Uniti

La pallottola sparata il 13 luglio dal ventenne Thomas Matthew Crooks ha cambiato la storia.

L’avrebbe cambiata se fosse andata a segno uccidendo il candidato repubblicano alla Casa Bianca, rischiando di generare reazioni come l’attacco al Campidoglio prima della proclamazione di Biden come 46° presidente degli Stati Uniti, con derive violente difficilmente immaginabili in un paese stracolmo di armi. Ma l’ha comunque cambiata proiettando Donald Trump verso la vittoria, con un’aurea di santità, la benedizione e la protezione di Dio.

Il presidente uscente, fiaccato dall’età, pressato dal partito, abbandonato dai donatori, sostenuto di fatto solo dalla sua caparbietà e dalla sua famiglia ha dovuto rinunciare alla candidatura. Con questo quadro, già in salita prima dell’attentato, la vittoria democratica alle elezioni di novembre appare sempre più una chimera.

Il primo a prendere atto della nuova situazione è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha aperto a una partecipazione russa ai prossimi colloqui di pace, ben sapendo che con Donald Trump al potere non potrà più contare sul sostegno che ha avuto da quando è iniziata la guerra.

Chi invece non sembra essersi ancora resa conto che la storia è cambiata è l’Unione europea, che ha proseguito con i propri riti in continuità con la scorsa legislatura. La Ue deve al più presto prendere atto che le priorità americane in politica estera saranno il contrasto alla Cina e la rottura dell’innaturale alleanza tra Russia e Cina, anche a costo di lasciare a Mosca l’Ucraina. Questo vuol dire che l’Europa si troverà a dover provvedere da sola alla propria difesa, contro una Russia ringalluzzita dopo aver dimostrato la propria capacità di resistenza, sempre più aggressiva e senza la deterrenza americana.

Sarebbe auspicabile che i 27 comprendessero la gravità del momento e si adoperassero per un salto di qualità delle istituzioni, ma i risultati delle elezioni non lasciano presagire niente di buono per il futuro.

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