La Newton John è stata sempre estremamente riservata per quanto riguardava la sua vita privata, ma, non ha mai avuto remore nel dichiarare le origini ebraiche della propria famiglia.
Spesso accade ad artisti di grande talento che il loro nome, malgrado i tanti successi professionali, resti inscindibilmente legato ad un particolare interpretazione. Per la talentuosa Olivia Newton John è certamente “Grease”, la rappresentazione a cui ha unito inscidibilmente il proprio nome. Commedia musicale ambientata negli anni cinquanta, in cui recita, nei panni di Sandy, affianco al coprotagonista John Travolta, nel film Danny. Lavoro per cui ancor oggi viene maggiormente ricordata, malgrado la cantante sia stata quattro volte vincitrice del prestigioso premio Grammy Award, per altri grandiosi successi tra cui spiccano numerose incisioni discografiche di fama internazionale.
La Newton John era nata in Inghilterra il 26 settembre 1948, ed aveva seguito la madre in Australia, dopo il divorzio dal marito Brinley Newton John, stimato professore di letteratura tedesca e nel corso del secondo conflitto mondiale ufficiale dei servizi segreti inglesi, divenuto noto per aver partecipato, nel maggio 1941 ad individuare ed arrestare l’ importante gerarca nazista Rudolf Hess, e nell’anno successivo per esser stato chiamato a far parte del progetto ultra segreto di Bletchley Park, che decriptò il linguaggio in codice del dispositivo Enigma, utilizzato dalle forze armate tedesche.
L’attività artistica della giovane Olivia, aveva avuto il suo inizio, quando appena quindicenne, era entrata a far parte di un gruppo musicale interamente femminile. Tornata nel Regno Unito diede corso alla sua carriera professionale incidendo il primo singolo “Till you say be mine”. Nel 1974 si classificò al quarto posto all’Eurovision Song Contest, con il brano “Long Live Love” e raggiunse il massimo della popolarità nel 1978 con Grease, a cui ha fatto seguito una lusinghiera carriera di cantante ed attrice. La Newton John è stata sempre estremamente riservata per quanto riguardava la sua vita privata, ma, non ha mai avuto remore nel dichiarare le origini ebraiche della propria famiglia.
In più occasioni ebbe a raccontare, con orgoglio, del nonno materno, ebreo, uno dei più eminenti fisici del novecento. Max Born (1882-1970), nel 1954, Premio Nobel per i suoi studi di meccanica quantistica. Amico di Albert Einstein e maestro di importanti personalità del mondo scientifico come Enrico Fermi e Julius Robert Oppenheimer. Lo studioso era stato costretto, con l’avvento del nazismo, a lasciare la Germania per sfuggire alle persecuzioni raziali.
Paese in cui farà ritorno successivamente alla fine del secondo conflitto mondiale, dopo aver insegnato nelle prestigiose università di Cambridge ed Edimburgo ed aver aiutato vari suoi correligionari, in quegli anni bui, a salvarsi dalle oppressioni. Nello stesso periodo la nonna paterna, in Gran Bretagna, si distinse per essersi adoperata a trovare una occupazione lavorativa a molte rifuggiate ebree.
Olivia Newton John, certamente ricca di una sua grande sensibilità spirituale, che aveva manifestato in una costante ricerca del trascendente, non aveva abbracciato nessuna religione in particolare, anche se, come lei stessa aveva dichiarato alcune delle sue più care amiche erano ebree ed insieme alla cantante Madonna aveva coltivato uno speciale interesse per la mistica ebraica. Nel corso della sua carriera musicale aveva collaborato intensamente con artisti di origine ebraica, tra cui il grande Bob Dylan.
Ci ha lasciati l’otto agosto scorso dopo una lunga malattia oncologica, che in varie riprese, tra temporanee guarigioni e recidive, aveva affrontato con caparbia determinazione per trent’anni. Era divenuta, nel corso di quegli anni, una grande promotrice della ricerca contro il cancro.