Il primo cittadino di Castelmola, Orlando Russo, protagonista del nostro spazio riservato ai primi cittadini
Orlando Russo è stato eletto sindaco di Castelmola (Messina) a giugno 2022 per la terza volta, confermando ancora una volta un mandato conferito per la prima volta nel 2012. Ricopre anche il ruolo di presidente dell’Unione dei Comuni della zona.
Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare al meglio la macchina comunale?
“Un sindaco, per lavorare al meglio delle proprie possibilità ha bisogno di uno staff che lo aiuti a 360 gradi e gli illustri non soltanto quali sono i problemi della comunità, ma come affrontarli. Abbiamo assoluta necessità di avere personale che si dedichi solo ed esclusivamente al Pnrr. Sono convinto che, in assenza di figure altamente specializzate, in grado di sciogliere tutti i nodi collegati all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, vada rivista nella sua interezza la legge Bassanini. Sul Pnrr i piccoli Comuni rischiano, infatti, di rimanere a bocca asciutta. Eppure, per una volta, noi stiamo provando seriamente anche a superare i nostri campanilismi e a presentare progetti per promuovere il turismo a livello comprensoriale”.
Il problema sicurezza nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare?
“Nel mio centro, da trent’anni ci sono soltanto piccoli furtarelli. Malgrado questo, ritengo che una grossa necessità sia quella di trovare una fonte di finanziamenti per la video-sorveglianza. Tenuto conto che la mia comunità è raggiungibile da altri cinque centri, purtroppo esiste l’abusivismo delle discariche: ci troviamo sommersi da rifiuti prodotti da altri centri senza avere la possibilità di individuare i colpevoli e di elevare le giuste contravvenzioni. Infatti, oltre alle telecamere siamo sprovvisti di vigili urbani in grado di monitorare costantemente il territorio”.
Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Cosa si può fare per affrontarli meglio?
“I bisogni della popolazione nella mia comunità aumentano giornalmente. Le frazioni si espandono, diventano piccoli centri abitati e, troppo spesso, non siamo in grado di garantire i servizi essenziali che la gente richiede. Una norma nazionale seria non dovrebbe concedere finanziamenti in base alla popolazione ma in considerazione dell’espansione del territorio e della dislocazione degli abitanti. Nel mio comune, solo per fare un esempio, gli agglomerati urbani più densamente popolati distano circa 15 chilometri dal centro”.
Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto che vorrebbe poter realizzare?
“Fin dalla mia prima elezione conservo un sogno enorme nel cassetto ma ancora, purtroppo, non sono riuscito a tirarlo fuori: vorrei venisse creata una strada di passaggio alternativa che non attraversi il centro urbano. Sarebbe bellissimo e lo desiderano anche i miei concittadini. Potremmo avere un corso chiuso al traffico, dove accogliere con tranquillità i tanti turisti che vengono a visitare la nostra cittadina e dove poter trascorrere il tempo libero lontani dal frastuono e dall’inquinamento”.
In che modo (o in quali modi) comunica con i suoi concittadini?
“La nostra è una piccola comunità, praticamente ci conosciamo quasi tutti. Per questo motivo non ci sono grosse difficoltà di comunicazione all’interno del paese: se c’è qualche problema particolare sono io che mi sposto e vado a visitare le famiglie sia che abitino in centro o che si trovino nelle contrade. I social mi aiutano molto, ma soprattutto per veicolare all’esterno le attività e le iniziative che nascono nel nostro comune”.
Grande attesa per la festa di San Giorgio
Il 23 aprile a Castelmola si svolge la festa patronale dedicata a San Giorgio, uno degli eventi principali del borgo che, dal 2008, coincide con la festa Primavera in Borgo.
I festeggiamenti iniziano il giorno precedente e durano almeno quattro-cinque giorni. Una prima processione della statua di San Giorgio si tiene già il 22 aprile, la vigilia della festa. Il giorno successivo la statua del Santo viene prima portata a spalla dai fedeli per le vie di Castelmola fino al Duomo di San Nicola, per poi ritornare in piazza Sant’Antonio. Qui la statua viene posta su un carro motorizzato per continuare la processione per le vie della parte bassa del centro abitato. Per l’occasione lungo tutta la strada che collega Taormina a Castelmola vengono allestite numerose bancarelle.
Non è noto il motivo esatto che ha portato alla scelta di questo Santo come patrono, ma si può ritenere che questa tradizione abbia origini molto antiche. Gli abitanti attendono questo appuntamento con molta devozione e preparano i festeggiamenti attraverso la parrocchia, il comitato San Giorgio e la collaborazione del Comune.
È anche l’occasione perfetta per assaggiare i prodotti tipici di Castelmola tra cui il famoso vino alla mandorla: un bianco secco, aromatizzato, con alcool delle migliori qualità in infusione con mandorle amare, erbe, essenze agrumarie, Zibibbo e caramello. L’inventore del Vino alla Mandorla è sicuramente don Vincenzo Blandano, fondatore nel 1700 del primo locale di Castelmola, la Taverna San Giorgio – chiamata così proprio in onore del Santo patrono molese – oggi conosciuto con il nome di Antico Caffè San Giorgio.
Tornano gli Atelier delle arti
Gli Atelier delle arti, nati nel 2013 da un’idea del poeta forlivese Davide Rondoni, sono giornate di convivenza creativa, organizzate per rimettere al centro l’esperienza artistica e il confronto come occasione di approfondimento, ricerca e scoperta. In questi anni, le numerose edizioni degli Atelier hanno ospitato artisti, performer e studiosi divenuti nel tempo compagni di viaggio, maestri e amici.
Dopo il successo della prima edizione (oltre cinquanta iscritti), ritorna anche nel 2023 la tappa siciliana di questa manifestazione. A ospitarla, ancora una volta, è l’incantevole rocca di Castelmola, situata sopra Taormina, a circa seicento metri sul mar Ionio.
Incastonata tra l’Etna e lo Stretto di Messina, Castelmola è un tipico borgo siciliano, segnato dalla calda pietra, dalle pale di fichi d’india e dalle architetture arabo-normanne. Le parole del poeta Francesco Scarabicchi e lo scatto del fotografo Giovanni Chiaramonte nella locandina, proiettano le iniziative e i temi di quest’anno verso la potenza sospesa e misteriosa del sud, di cui il mare, inteso come forza naturale, rotta di approdi, naufragi e vita, è irriducibile emblema.
Tra i suoi vicoli, le sue terrazze naturali e i panorami con affaccio sull’Etna e lo Stretto di Messina, sono in programma, anche quest’anno con il patrocinio del Comune, laboratori di poesia, incontri con gli scrittori, performance artistiche e letture sotto le stelle.
“Ragazzi, figli della nostra terra – ha commentato il sindaco Orlando Russo – lavorano con serietà e impegno per la riuscita di questa iniziativa di grande spessore. A loro faccio un grande in bocca al lupo nella speranza che continuino sempre a operare e vivere nella nostra comunità”.