Il viceministro dell'Economia Maurizio Leo: "Con la tregua fiscale vogliamo instaurare un rapporto non più conflittuale col contribuente "
La pace fiscale introduce un rapporto diverso tra chi riscuote e i contribuenti. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo lo ha detto esplicitamente: il governo punta a stabilire un clima di collaborazione più ampio con l‘Agenzia delle Entrate. “Con la tregua fiscale vogliamo instaurare un rapporto non più conflittuale col contribuente e smaltire il magazzino crediti dell’Agenzia delle entrate, che ha raggiunto 1.132 miliardi, di cui solo una minima parte esigibile”.
Come cambia il rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti
Secondo il numero due di via XX settembre, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini “è persona di buonsenso” e, per recuperare quel buon rapporto fra fisco e contribuenti, “una delle cose che mi preme fare è riunire tutti i direttori regionali dell’Agenzia delle Entrate, con Ruffini”. Leo vuole lanciare un messaggio: “Ho fiducia in voi e nei contribuenti, se ci sono situazioni patologiche dobbiamo colpire senza pietà, ma dobbiamo ascoltare i professionisti e avviare in campo fiscale un approccio diverso”.
Pace fiscale, quando parte
La riforma fiscale dovrebbe partire già a gennaio con una legge delega, come ha detto il viceministro dell’Economia. L’approccio sarà diverso, fondato su (reciproca) fiducia, ha ribadito. “Prima delle cartelle – spiega – partiamo dalle dichiarazioni. Ci sono tanti contribuenti che tra il 2019 e il 2021 hanno dichiarato tutto, ma poi non sono riusciti a versare le imposte dovute. Ad esempio, a causa del Covid. E allora noi diamo la possibilità di saldare il debito col fisco in 5 anni e con una sanzione del 3%”.
Leo ha ribadito che il governo ha previsto due casi. “Se il fisco ancora non ha contestato l’evasione, diamo la possibilità di un ravvedimento operoso più graduale: si paga tutto il dovuto ma con più tempo, in due anni e con una sanzione del 5%. Se invece l’evasione è già stata contestata, il contribuente può pagare a rate, in 5 anni, e con una sanzione del 5%, oppure, se pensa che il fisco sia in errore, apre una trattativa col fisco per ridurre l’importo dovuto. Infine, se c’è già un contenzioso in corso, può chiuderlo accedendo a una conciliazione giudiziale”.
Dieci modi per mettersi in regola
La manovra approvata in Consiglio dei ministri prevede dieci diverse modalità di regolarizzazione, secondo la pace fiscale, o più propriamente detta “tregua fiscale”. Ecco quali sono:
- La definizione agevolata sui controlli automatizzati delle dichiarazioni.
- La regolarizzazione di irregolarità formali.
- Il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie.
- La definizione agevolata dei procedimenti di accertamento.
- La definizione agevolata delle controversie tributarie.
- La conciliazione agevolata delle controversie tributarie.
- La rinuncia ai giudizi in cassazione.
- Rate non pagate.
- Stralcio cartelle sotto 1000 euro.
- Definizione dei ruoli affidati alla riscossione dal 2000 al giugno 2022.