Pachino, al Presidio territoriale di emergenza è polemica sulla carenza personale - QdS

Pachino, al Presidio territoriale di emergenza è polemica sulla carenza personale

Pachino, al Presidio territoriale di emergenza è polemica sulla carenza personale

martedì 07 Febbraio 2023

La questione sollevata dopo la morte di un giovane agricoltore per arresto cardiaco proprio all’interno del Presidio territoriale d’emergenza. L’Asp rassicura: "Impegnati per potenziare i servizi"

SIRACUSA – Ha suscitato numerose polemiche la vicenda di Sebastiano Morana, giovane agricoltore di 38 anni, deceduto in seguito ad un attacco cardiaco nel Presidio territoriale di emergenza (Pte) di Pachino. Difatti sembrerebbe che in quel frangente il Pte fosse sprovvisto di medici. La famiglia dell’agricoltore ha presentato una denuncia e la Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un’inchiesta disponendo l’autopsia per accertare eventuali responsabilità.

Il Pte di Pachino da tempo presenta carenza di medici tant’è che, poco prima del tragico evento, per risolvere il problema vi era stato un incontro tra il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, ed i rappresentanti dell’Asp di Siracusa. L’associazione di consumatori “Udicon Sicilia”, in seguito a questo evento, ha lanciato una petizione popolare per il potenziamento del PTA di Pachino che sarà inviata al presidente della Regione siciliana, all’assessore regionale alla Sanità, al Prefetto di Siracusa ed al commissario dell’Asp aretusea.

“Poichè la carenza di personale medico è un problema storico nella zona – si legge nella petizione – si chiede che affinchè un evento di questa gravità non debba più ripetersi il presidio venga potenziato con medici, ulteriori servizi integrativi e un’ambulanza medicalizzata. Il PTA di Pachino è situato al centro di una zona in cui i cittadini hanno difficoltà a raggiungere gli ospedali più vicini in tempi rapidi e il potenziamento della struttura sanitaria è necessario per migliorare la qualità assistenziale e ridurre i rischi per i cittadini”. L’Asp di Siracusa ha fatto sapere che “Dalle indagini interne che abbiamo immediatamente effettuato non si rilevano profili di responsabilità del personale sanitario intervenuto nel prestare l’immediato soccorso”.

Il commissario straordinario dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, ha dichiarato: “L’impegno della Direzione dell’Asp di Siracusa in questi ultimi tre anni per potenziare i servizi esistenti, migliorarne la qualità e l’efficienza sia sotto il profilo sanitario che strutturale su tutto il territorio provinciale è stato attento e oculato, pur tra le tante ben note difficoltà e l’emergenza Covid, con una particolare e straordinaria attenzione soprattutto a quei comuni, come quello di Pachino, dove era palese la necessità di dare risposte più adeguate alla collettività rispetto all’esistente”.

“Gli interventi realizzati, i nuovi servizi istituiti e l’importante programmazione in itinere per svariati milioni di euro sono sotto gli occhi di tutti – ha aggiunto Ficarra – . E ciò smentisce la definizione di “desertica” che è stata attribuita in queste ore alla realtà sanitaria di Pachino, tentando di strumentalizzare inutilmente la ben nota carenza di medici che è, piuttosto, un problema nazionale, che investe tutto il servizio sanitario non solo l’Asp di Siracusa”.

“La Direzione aziendale – ha concluso Ficarra – ha già richiesto l’istituzione di un PPI straordinario nel territorio di Pachino, dove già esiste Guardia Medica e PTE, proprio per venire incontro alle istanze della comunità pachinese e garantire il servizio anche nelle ore diurne. Sarebbe il quinto Punto di Primo Intervento oltre i quattro già autorizzati in provincia di Siracusa”.

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