Pagamenti da parte della Pa, Sicilia seconda in Italia per ritardi gravi - QdS

Pagamenti da parte della Pa, Sicilia seconda in Italia per ritardi gravi

redazione

Pagamenti da parte della Pa, Sicilia seconda in Italia per ritardi gravi

venerdì 18 Dicembre 2020

È quanto emerge dallo Studio sulle abitudini di pagamento della PA, aggiornato al 30 settembre 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information. Il Nord Ovest è l’area geografica più affidabile, con il 34,5% di pagamenti puntuali, mentre il Sud e le Isole sono le zone più in difficoltà, con il 31,8% di ritardi gravi a fronte del 23,1% del Centro, del 12,2% del Nord Ovest e del 9% del Nord Est.

Nel terzo
trimestre del 2020 la puntualità dei pagamenti della Pubblica Amministrazione*
in Italia migliora di 2,9 punti percentuali rispetto a fine 2019 e
diminuiscono dello 0,5% quelli in grave ritardo (oltre 30 giorni). È quanto
emerge dallo Studio sulle abitudini di pagamento della PA, aggiornato al
30 settembre 2020, realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata
nella business information. 

I tempi
di pagamento della P.A. restano però sempre sotto la media delle imprese
italiane: solo il 29,8% nella pubblica amministrazione rispetta la scadenza
fissata (a fronte del 35,2% delle imprese), mentre i ritardi gravi (oltre 30
giorni) sono al 18,9% contro il 12,7% delle imprese. 

Il Nord
Ovest è l’area geografica più affidabile, con il 34,5% di pagamenti puntuali,
mentre il Sud e le Isole sono le zone più in difficoltà, con il 31,8% di
ritardi gravi a fronte del 23,1% del Centro, del 12,2% del Nord Ovest e del 9%
del Nord Est. “Nel Sud e nelle Isole – osserva Marco Preti,
amministratore delegato di CRIBIS – la pubblica amministrazione però è
più puntuale delle imprese: solo il 22,6% di queste ultime, infatti, paga i
propri fornitori alla scadenza, contro il 27,9% delle aziende pubbliche”

Il record
negativo dei ritardi oltre 30 giorni spetta alla Calabria con il 52,6%, seguita
da Sicilia (32,5%), Campania (32,2%), Molise (30,9%) e Lazio
(30,7%). Le regioni con meno ritardi gravi sono invece Valle d’Aosta (5,1%),
Trentino-Alto Adige (6,2%) e Friuli-Venezia Giulia (7,7%). 

Nel
settore ASL e sanità, lo studio di CRIBIS evidenzia negli ultimi due anni un
calo progressivo dei ritardi gravi che, dal 41,6% del 2018, sono passati al
25,5% di fine settembre. Di contro, sono aumentati i ritardi fino a 30 giorni:
erano il 57,9% nel 2018, sono saliti al 62,2% nel 2019 e a settembre hanno
raggiunto il 74%. Nella sanità sono però quasi inesistenti i
pagamenti puntuali, che oscillano dallo 0,5% del 2018 all’1% dell’anno scorso,
per tornare allo 0,5% nell’ultimo trimestre del 2020.

Per
quanto riguarda gli Enti Territoriali, CRIBIS rileva un miglioramento sia nei
pagamenti alla scadenza (21,3%, vs il 19,1% del 2019 e il 16,5% del 2018), sia
in quelli oltre 30 giorni che sono oggi il 23,7%, a fronte del 24,1% dello
scorso dicembre.

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