Palacongressi di Taormina, asso nella manica per destagionalizzare il turismo - QdS

Palacongressi di Taormina, asso nella manica per destagionalizzare il turismo

Massimo Mobilia

Palacongressi di Taormina, asso nella manica per destagionalizzare il turismo

martedì 25 Ottobre 2022

Scade il 30 novembre il bando che il Comune di Taormina ha pubblicato per dare in gestione la struttura. Una risorsa che dopo anni di oblio si spera finalmente di valorizzare a dovere

TAORMINA (ME) – “Il Palazzo dei Congressi non si affitta”. È la sintesi precisa con cui il sindaco Mario Bolognari ha voluto chiarire nei giorni scorsi il significato del bando di gara volto a individuare un gestore per il polifunzionale di piazza Vittorio Emanuele. Darlo in gestione quindi, non significherà affittarlo, ma renderlo strumento per la realizzazione di determinati servizi.

L’Amministrazione di Palazzo dei Giurati ha ribadito infatti che il Palacongressi, dal punto di vista di chi si aggiudicherà il bando, dovrà essere lo strumento, e non il fine dell’investimento. L’avviso pubblico, emanato da circa un mese e in scadenza il prossimo 30 novembre, ha come obiettivo primario quello di intercettare un’organizzazione che sia capace di attrarre nuovi congressi, eventi e convegni di respiro internazionale.

Lanciato con una base d’asta di appena 44 mila euro, il bando contiene in realtà una stima del giro d’affari pari a circa 2 milioni e 280 mila euro, e l’affidamento avrà una durata di nove anni, non prorogabili. La gara sarà espletata seguendo il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, corredata dalla presentazione di un progetto nel quale il pretendente dovrà dettagliatamente spiegare in che modo intenda gestire questo tipo di servizi. Così facendo si spera finalmente che sia la volta buona per il futuro del Palazzo dei Congressi, il cui rilancio è ormai in stand by da oltre cinque anni, cioè da quando il Governo lo aveva ristrutturato in occasione del G7 nel 2017, investendovi circa 4 milioni di euro. Lavori che però non erano bastati per portare a casa il risultato. Nel Palazzo continuano a mancare infatti interventi interni alla struttura, nella parte scenica, per i quali il Governo aveva demandato al Comune la realizzazione finale ad un costo di altri 231 mila euro, che il Comune sta a sua volta finanziando tramite i fondi europei del Fsc 2014-2020, attraverso la Regione siciliana.

Risorse che serviranno in particolare per acquistare e installare nuove attrezzature nella parte scenica delle due sale, quella grande da 820 posti e quella piccola da 220. Così come è prevista la sostituzione dei tiri elettrici, la messa in ripristino del proscenio con tre ponti mobili, la ristrutturazione e il restauro generale dei locali che verranno adeguati alla messa a norma, l’acquisto di nuovi arredi per i camerini e le sale di produzione, la manutenzione dei sistemi scenici di movimentazione, la sostituzione degli schermi e dei corpi luce con proiettori a led di ultima generazione, anche in funzione del risparmio energetico. Altri lavori sono previsti infine, nel terrazzo e nella copertura della sala teatro più grande.

Nel suo recente intervento il sindaco Bolognari ha ufficializzato inoltre, quello che il QdS aveva già detto in anteprima lo scorso luglio, e cioè che la scelta di aspettare così tanto tempo per pubblicare il bando – sul quale ci si lavora da inizio legislatura, nel 2018 – è stata una chiara scelta politica legata al fatto che, a causa del Covid, tra pandemia e lockdown, si voleva attendere la ripresa del turismo per ritrovare la fiducia nelle aziende del settore congressuale, e attirarle nel momento del rilancio. Pensiero che aveva manifestato anche l’assessore comunale al Turismo, Andrea Carpita – nell’inchiesta del Qds del 21 luglio – sottolineando la strategia di Taormina: “L’obiettivo è destagionalizzare”, ovvero la necessità di creare movimento turistico anche nei mesi di bassa stagione. “Siamo convinti – aveva detto – che il turismo dei congressi e dei grandi eventi in genere possa spingere alberghi e ristoranti a restare aperti anche da novembre a gennaio”.

Si aspetta quindi il nuovo gestore, con il Comune che rimarrebbe il principale supervisore dell’immobile più importante della città, che è stato valutato 15 milioni di euro, con il diritto di riservarsi l’utilizzo gratuito dei locali per un pacchetto definito di giorni ogni anno, attraverso TaorminaArte Sicilia.

Massimo Mobilia
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