L’Amministrazione comunale ha rimodulato le risorse inizialmente previste per il primo lotto del nuovo camposanto di Ciaculli. Ora si punta su un impianto operativo in tempi brevi
PALERMO – Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore ai Cimiteri Toni Sala hanno firmato una direttiva per rimodulare i 15 milioni di euro un tempo stanziati per il primo lotto del nuovo cimitero di Ciaculli. La direttiva prevede infatti che non si realizzi più un primo lotto ma un impianto subito operativo da 12,5 milioni. Il resto della somma servirà per collocare 1.200 loculi prefebbricati ai Rotoli (2 milioni) e realizzare l’allacciamento fognario (500 mila euro) che consentirà di sbloccare il nuovo forno crematorio.
Tramonta, dunque, almeno per il momento, il faraonico progetto da 60 milioni per un nuovo camposanto nell’area Sud della città. Un progetto nato già con diverse difficoltà tecniche, in un’area sottoposta a vincoli all’interno di un parco agricolo con tanto di falda acquifera (la sorgente della Favara) e per di più con il limite di non poter sfruttare l’intera superficie disponibile di 63mila metri quadrati a causa della vicinanza al confine con il comune di Villabate. A ottobre 2021, poi, è arrivata la picconata della Giunta regionale che ha cancellato uno stanziamento di 15 milioni del Fondo di sviluppo e coesione che la Commissione Bilancio dell’Ars aveva destinato proprio all’impianto di Ciaculli.
“L’Amministrazione comunale – attaccò all’epoca il governatore Nello Musumeci – ancora oggi non ha un progetto né esecutivo né definitivo e quindi non cantierabile”. Gli assessori alla Riqualificazione urbana Maria Prestigiacomo e al Bilancio Sergio Marino, però, non si scomposero: “Faremo da soli”, fu la sostanza della loro replica.
“Ci spiace leggere che il progetto del cimitero di Ciaculli – dissero in una nota congiunta – sia stato eliminato definitivamente dai fondi Fsc e che sia saltato un ulteriore finanziamento di 15 milioni per la città di Palermo. Quello che ci consola è che, avendo già un finanziamento comunale in corso e non sperando nella rimodulazione della Regione, abbiamo fatto rimodulare il progetto agli uffici per realizzare a Ciaculli un cimitero con cinquemila posti per le inumazioni e quasi duemila posti per le tumulazioni, una cappella, un forno crematorio, un deposito e la viabilità interna al cimitero. Appena pronto il progetto definitivo faremo un appalto integrato”.
Ebbene, a distanza di sei mesi ci siamo: la direttiva accantona il mega impianto di Ciaculli per uno più immediatamente realizzabile e punta a mettere la parola fine a una delle tante incompiute emerse da quando è esplosa l’emergenza: la mancanza di un allaccio fognario ai Rotoli specifico per i rifiuti speciali. L’iter progettuale è iniziato a giugno 2017, quando l’opera è stata inserita nell’elenco annuale del Piano triennale, quello, cioè, delle opere immediatamente cantierabili.
“Un errore”, stando a quanto asseriva in Consiglio comunale, a gennaio dell’anno scorso, il Rup Gabriella Minaudo: “Quando ho ricevuto l’incarico – spiegò all’Aula – non c’era il tempo per eseguire l’intero progetto perché bisognava individuare il contraente entro la fine dell’anno, eseguire le indagini geognostiche, procedere con la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva e con l’acquisizione dei pareri tecnici e infine indire la gara e aggiudicarla”. Per questo inserire l’opera nell’elenco annuale nel 2017 “è stato un errore: c’era soltanto uno studio di fattibilità”.
Alla fine “il finanziamento si è perso – ricordava Minaudo – e negli anni successivi non abbiamo più avuto alcun finanziamento e di conseguenza non siamo più stati in grado di procedere. A oggi il progetto è ancora fermo allo studio di fattibilità e siccome dobbiamo affidare l’incarico ad un professionista esterno, finché non ci sono i fondi non possiamo fare la gara per la progettazione”.
Adesso, finalmente, l’iter potrà ripartire e, una volta completata la fognatura, si potrà costruire un secondo forno crematorio in grado di sopperire alle carenze di quello esistente, ormai vetusto e continuamente guasto. “L’obiettivo – ha commentato Sala – è di continuare a coniugare interventi di breve e lungo termine che ci consentano di affrontare l’emergenza nell’immediato e di gettare le basi perché non si ripeta più nei prossimi anni. Anziché costruire un primo lotto a Ciaculli, che prevedrebbe per lo più servizi comuni, parcheggi e solo un primo gruppo di cappelle e nicchie murali, punteremo invece sulla realizzazione di un impianto completo e con una prevalenza di posti per inumazione, pari a cinquemila, che oggi invece sono estremamente carenti. Al tempo stesso, con un residuo del finanziamento, sbloccheremo i processi autorizzativi per la realizzazione sia del nuovo forno crematorio, attualmente fermo perché l’Asp ha contestato il mancato allaccio fognario, che dei 1.200 loculi prefabbricati. Incrementare l’offerta di sepolture per inumazione e di cremazioni è fondamentale per superare in modo definitivo l’emergenza”.
“I cimiteri esistenti non possono essere ampliati – ha aggiunto l’assessore – e la necessità di un nuovo impianto ormai è impellente: la pandemia ha fatto aumentare il tasso di mortalità mentre la conseguente crisi ha fatto aumentare la richiesta delle più economiche sepolture per inumazione, scelte dal 60% delle famiglie. Procedono, intanto, le attività delle altre misure del cronoprogramma che prevedono, ai Rotoli, la collocazione dei 424 loculi temporanei, la realizzazione del campo di inumazione 473 da 198 posti, l’interramento degli ipogei nelle ex concessioni perenni per altri 172 posti, la manutenzione delle sepolture di proprietà dell’Amministrazione che consentirà di reperire ulteriori 150 posti”.