La corte d’assise d’appello di Palermo, presidente Sergio Gulotta, ha confermato la condanna a 12 anni e 5 mesi per un quarantenne accusato di aver abusato della figlioletta di nove anni. L’uomo è stato interdetto dai pubblici uffici e dalla responsabilità genitoriale.
La bimba era assistita nel processo da un curatore speciale, l’avvocata Maria Zito Plaia, mentre la madre della vittima era rappresentata dall’avvocato Pierfranco Puccio.
La stessa condanna inflitta in primo grado
Il genitore è stato nuovamente riconosciuto colpevole: già in primo grado aveva subito la medesima condanna a 12 anni e 5 mesi. Il resoconto della piccola è stato confermato più volte davanti ai consulenti e in diverse sedi. Nondimeno la violenza è stata pure accertata dai medici che hanno visitato la bambina.
L’uomo, separato dalla convivente, una sera mentre i figli trascorrevano la notte nella sua abitazione per due volte avrebbe compiuto atti sessuali contro la volontà della figlia.
A fine ottobre orrore a Monreale: coppia arrestata per atti sessuali con minori
A fine ottobre un episodio che ha scosso l’opinione pubblica: una coppia di 30 e 44 anni è stata arrestata a Monreale, nel Palermitano, per atti sessuali con minori. A denunciare è stata proprio una delle piccole vittime, figlia biologica della donna. Quest’ultima ha contattato gli operatori del Telefono Azzurro a cui ha raccontato di essere stata abusata più volte.
La piccola ha raccontato di essere stata costretta, insieme al fratello di qualche anno più grande anche lui figlio naturale dell’arrestata, a partecipare ad atti sessuali consumati dalla coppia.
Gli operatori del Telefono Azzurro hanno così riferito tutto ai carabinieri. Le indagini, coordinate dalla Procura, hanno delineato, sullo sfondo di un profondo degrado e isolamento sociale, i contorni di una vicenda familiare segnata da abusi e violenze. Nel corso delle perquisizioni nella casa della coppia, i militari hanno sequestrato telefoni cellulari, personal computer e materiale informatico. Materiale ritenuto utile alle indagini, oltre all’appartamento in cui si sarebbero consumate le violenze. I due bambini sono stati portati in una comunità protetta.
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